Tutti a scuola di cucina per imparare a nutrirsi
In Inghilterra, dal 2014, i ragazzi dai 7 ai 14 anni saranno istruiti a saper cucinare, maneggiare gli ingredienti e riconoscerne la provenienza. Questo per far fronte al crescente disagio di una popolazione che non sa mangiare o che, come nel caso dell’Italia, ha disimparato a farlo, soprattutto se si guardano le nuove generazioni.
Già qualche mese fa, su JAMA, la soluzione all’obesità crescente, al diabete di tipo due che colpisce sempre di più anche i bambini e i giovani e ai problemi legati ad una alimentazione squilibrata, era che i ragazzi e i bambini fossero istruiti non solo alla nutrizione, ma anche alla cucina.
Se è vero che sapere come sarebbe bene nutrirsi è già parte della soluzione, le persone devono poter essere in grado di conoscere come trasformare la teoria in pratica, in maniera semplice, gustosa e produttiva.
La cucina sana è considerata dispendiosa in termini di tempo e di finanze, così la colazione del bambino (e dell’adulto) è spesso assente, costituita da mezzo biscotto intinto nel latte o dalla merendina comprata in sconto.
Il piatto pronto è sempre di casa e fare scelte culinarie che apportino calorie veloci e soddisfacenti dal punto di vista del solo palato, senza alcuna preoccupazione nei confronti dei nutrienti, col solo obiettivo di ingerire (finta) energia, è spesso la tendenza predominante.
Eppure, partire dagli ingredienti semplici come uova acqua, farina, e anche eventualmente zucchero, permetterebbe un risparmio finanziario (anche in farmaci e giorni di malattia) utile e importante, oltre che un investimento in salute.
Resta il fattore “tempo”: scartare una merendina è sicuramente più veloce che fare una crepe o preparare una torta con ingredienti interi; tuttavia, mangiare in maniera sensata permette di vivere appieno anche tutti i momenti che altrimenti rappresentano tempo spalmati sul divano, senza neanche essere in grado di godersi il relax, perché “troppo stanchi per fare qualsiasi cosa”.
Le merendine e i grassi idrogenati tipici delle merendine promuovono l’aggressività, i picchi glicemici con relativa ipoglicemia, dovuta a mancato abbinamento di carboidrati e proteine e perdita dello sfruttamento del potere intero del cibo, tolgono il buonumore: mangiare in maniera sensata non solo fa risparmiare tempo, ma ne regala di nuovo da vivere in maniera positiva e piena.
Spesso sfugge che costituire un piatto completo possa essere veloce ed efficace, ancora di più se si sa come fare, che è il motivo per il quale la scelta di inserire il corso di cucina nel curriculum dei ragazzi inglesi sembra particolarmente azzeccata.
Oggi gli show televisivi inerenti hanno sicuramente gettato nuovo interesse su questi argomenti, facendo sì che anche i giovani si siano trovati incuriositi, interessati e con la voglia di entrare e sperimentare in quel luogo della casa che prima era solo luogo di passaggio.
I fornelli e la cucina sono luoghi belli, divertenti creativi, in cui sognare, lasciarsi trasportare, creare, condividere, gustare e stare bene. Che la cucina sia un obbligo all’interno del curriculum scolastico o un luogo magico, visto nei programmi in televisione, essa resta un’opportunità speciale bella e positiva, dove creare e cucinare il benessere proprio e della propria famiglia e una scuola da cui imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, nella propria stessa casa (magari con il proprio blog di ricette di fiducia, da cui prendere ispirazione, come pagina iniziale del proprio browser).