Inquinamento: che mal di cuore!
È un momento molto particolare. C’è un desiderio diffuso di staccare dalla preoccupazione, dall’angoscia e dalla insicurezza che gli ultimi mesi hanno trasmesso a tutti. Inoltre i continui “venti di guerra” non contribuiscono certo a rassicurare gli animi.
Ci sarebbe tanta voglia di leggerezza emotiva e di tirare un po’ il fiato, ma l’inquinamento dell’aria non contribuisce alla salute del cuore.
Sono indispensabili almeno due riflessioni: una sul futuro e sul modo di ridurre il carico inquinante per tutti, e la seconda, più semplice, su cosa fare individualmente per ridurre i danni che i diversi inquinanti possono generare al proprio cuore e al sistema cardiocircolatorio.
Se il cuore deve poter gioire, almeno simbolicamente, è necessario che sia sano e che funzioni.
Sul numero dell’11 novembre 2021 del New England Journal of Medicine è stata pubblicata una review molto documentata dal titolo “Pollution and the Heart”, nella quale gli autori, dell’Università di Cleveland (USA), hanno descritto con precisione e attenzione tutti gli effetti cardiologici dipendenti dalle diverse sostanze inquinanti (Rajagopalan S et al, N Engl J Med. 2021 Nov 11;385(20):1881-1892. doi: 10.1056/NEJMra2030281).
Al di là della descrizione numerica degli effetti dei diversi inquinanti sulla funzionalità cardiaca, con risultanze anche immediate di tipo ischemico e pro infiammatorio per concentrazioni non necessariamente elevate, richiama l’attenzione la nota degli autori sul fatto che nonostante la documentazione scientifica sia ormai certa e precisa, i programmi internazionali per la riduzione delle malattie cardiovascolari hanno tenuto in scarsissima considerazione la responsabilità dell’inquinamento nella induzione e nel mantenimento di questo tipo di malattie, che comprendono anche infarto e ictus.
Fin dal 2007 Eurosalus ha indicato che sostanze inquinanti come le PM2,5 possono essere causa diretta di infarti e ictus, evidenziando nel corso degli anni anche un loro effetto sul metabolismo, chiaramente espresso in un articolo del 2016 dal titolo “Le polveri sottili: quando anche l’aria fa ingrassare”.
Un gruppo di ricercatori californiani ha infatti svolto una ricerca, pubblicandola su Diabetes Care, definendo gli effetti metabolici a medio e lungo termine sull’organismo umano di alcuni inquinanti. Significa che alla fine di un inverno inquinato, la corsa verso la “prova costume” potrebbe essere sempre più difficile per chiunque.
Nella review pubblicata sul NEJM, gli autori spiegano in dettaglio che i meccanismi iniziatori del danno cardiaco sono l’infiammazione e lo stress ossidativo, in cui specifici mediatori possono modulare le successive azioni biologiche negative.
Molte delle sostanze indicate sono quelle che il nostro gruppo di ricerca studia da anni (BAFF, PAF, Metilgliossale, Albumina glicata) e il supporto nutrizionale alla riduzione di queste sostanze può ridurre l’azione cardiolesiva che si sviluppa con gli inquinanti.
Non vanno comunque dimenticati effetti come l’emicrania da inquinamento, per cui il mal di testa “da traffico” potrebbe dipendere più da quello che si respira che non dalla lentezza della circolazione che fa andare “in bestia” chiunque, ricordando anche la connessione tra fenomeni depressivi e sostanze inquinanti, tema di cui Eurosalus ha parlato in dettaglio in un articolo dal titolo “Individuate nuove cause della depressione”.
Il senso di questo articolo è quello di impegnarsi comunque a considerare l’inquinamento ambientale come un problema primario per la sopravvivenza dell’umanità intera e di aiutarsi, in questi momenti difficili, a mettere in atto almeno quello che ogni persona può fare nel proprio ambito personale perché le scelte sociali e politiche non hanno purtroppo risvolti immediati sulla salute dell’aria.
È possibile ad esempio controllare gli effetti della glicazione e della infiammazione (con la personalizzazione dietetica indicata dai test GEK Lab) attraverso scelte personalizzate alimentari e aumentare le capacità difensive del proprio organismo dalle sostanze inquinanti.
L’aiuto più importante arriva dalle Crucifere, che la natura consente di avere naturalmente a disposizione nella stagione autunno/inverno, che sono di particolare interesse per la presenza di componenti, come il sulforafano, capace di rimuovere molti inquinanti dall’organismo.
Il giusto apporto di minerali (in particolare Zinco, Rame, Manganese e Selenio) e di Inositolo, che aiuta la respirazione cellulare e la rimozione dall’organismo di sostanze ossidate, contribuisce alla riduzione dei livelli di inquinanti assorbiti dall’ambiente.
Broccoli, cavoli e verza contengono composti solforati in grado di agire efficacemente nella rimozione dall’organismo di molte sostanze inquinanti. Per questo il loro impiego è indispensabile nei fumatori e in chi passa la stagione fredda in grandi città dove purtroppo l’inquinamento è a livelli elevati.
Significa che l’uso di questi vegetali (o di specifici integratori come Zerotox Betamune), affiancato ad una dieta personalizzata che controlli l’infiammazione e la glicazione, consente di attivare e di mantenere attive le capacità di controllo degli inquinanti riducendo le condizioni predisponenti alle malattie cardiache presenti nell’organismo.
Betamune è generalmente indicato per la prevenzione invernale (1 tavoletta al giorno), ma l’associazione dei vari componenti consente di utilizzarlo anche in casi acuti (tosse, bronchite od altro) per aiutarne la rapida risoluzione, a dosaggio più elevato (3-4 tavolette al giorno) per 3-4 giorni.
Per questo, nel centro SMA in cui lavoro, stimoliamo molto l’uso alimentare di questi vegetali ricchi di composti solforati, in grado di attivare le capacità di controllo degli inquinanti riducendo anche l’infiammazione dell’organismo. Il giusto atteggiamento a tavola, l’uso di queste crucifere nella dieta settimanale, l’integrazione con i minerali adatti e l’impiego di Betamune possono essere tra le strategie preventive più efficaci per fare qualcosa per sé e per la propria famiglia e per tenere sano il cuore consentendogli qualche prossimo sprazzo di serenità.