Influenza in arrivo? Pronti con le nostre difese!
Come lo scorso anno i mezzi di comunicazione hanno già iniziato a lanciare messaggi preoccupanti e di allarme sull’arrivo della influenza prossima ventura.
Eppure una semplice preparazione di base può consentire a chiunque di affrontare serenamente questo periodo. Il contatto con il virus influenzale e il superamento della sua infezione in breve può addirittura avere effetti benefici (stimola la nostra produzione di interferone) e segnala lo stato di salute della persona.
Bastano strumenti semplici come i minerali, alcune vitamine e piante medicinali, per non avere paura di quello che succederà.
Nell’ultimo anno l’impegno della stampa per promuovere la vaccinazione antinfluenzale è stato veramente molto elevato, e l’insistenza con cui questo tipo di prevenzione è stato proposto mi porta comunque a fare qualche riflessione.
Leggendo tra le righe sembrerebbe di capire che solo persone “fuori di testa” potrebbero non pensare di vaccinarsi. Vengono in pratica segnalati solo ed esclusivamente aspetti positivi e vantaggi che ne deriverebbero.
La scelta della vaccinazione antinfluenzale può essere sicuramente utile, ma è indispensabile che questa scelta vada soppesata e confrontata con altre. Le comunicazioni sulle vaccinazioni sono quasi tutte improntate ad un senso di certezza assoluta, che non trova sempre riscontro nell’ambito scientifico.
Pur non essendo in assoluto contro le vaccinazioni, nessuno ha in mano la verità assoluta e soprattutto oggi, momento in cui sta crescendo tra la gente una maggiore coscienza e responsabilità nei confronti delle scelte terapeutiche, questa decisione va presa sempre a ragion veduta.
Devono infatti essere tenuti presenti i possibili effetti collaterali derivanti da vaccinazioni non indispensabili. Insieme a indubbi vantaggi, le biotecnologie consentono di intervenire in diversi settori con effetti la cui portata sull’organismo potrebbe non essere del tutto comprensibile. Infatti solo così si possono spiegare alcuni fenomeni che si sono scientificamente verificati in seguito a vaccinazioni.
Inoltre, proprio per la vaccinazione antinfluenzale è necessario fare alcune considerazioni sulla sua efficacia.
Se è vero che con questa si attivano gli anticorpi verso il ceppo “probabilmente responsabile” della successiva epidemia, e si riattivano gli anticorpi verso i virus che per primi ci hanno colpito nella nostra vita, di fatto assistiamo ad un fenomeno di estrema variabilità dei virus, che giustamente stanno imparando a trovare nuove strade di diffusione.
Se pensiamo alla “Milanese” di due anni fa, ci possiamo ricordare che la sua origine è stata improvvisa, e che il ceppo virale responsabile era diverso da quello previsto dai virologi per l’inverno 1998; questo fatto in molti casi ha reso nulla l’efficacia della vaccinazione eventualmente fatta con anticipo.
È invece necessario sapere che un organismo che si ammala un poco (senza esagerare) fa del bene al sistema immunitario. Si è ormai dimostrato infatti che le malattie virali determinano la produzione di un maggior livello di interferone nell’organismo e aumentano l’attività di alcune cellule difensive (quelle che contrastano ad esempio la nascita tumorale). E talvolta si consiglia ai pazienti di ammalarsi almeno un po’!
Non fraintendiamo questo concetto: non si chiede alla gente di passare l’inverno a letto, ma grazie alla azione sul sistema immunitario di alcuni supporti minerali e vitaminici nella maggior parte dei casi le persone trascorrono l’inverno in buona salute, con fenomeni di raffreddamento minimi e forme influenzali di scarsissima entità.
Spesso infatti accade che una persona sana incontri il virus (raffreddore o influenza che sia) e riesca a controllarlo e a eliminarlo. Questo nella pratica significa che una persona si accorga di un po’ di malessere generale o di rinite alla sera, che percepisca qualche lieve alterazione termica, ma che riesca a risentirsi bene e in forma già il giorno successivo.
Questo modo di incontrare i virus (sapendoli quindi sconfiggere) rappresenta la strada attraverso cui il sistema immunitario viene stimolato a produrre le sostanze difensive di cui prima si è detto.
Talvolta per consentire all’organismo di mantenere questo livello di efficienza è sufficiente una corretta integrazione di vitamina C (da 500 mg a 3 grammi al giorno a seconda dei casi), e l’uso di oligoelementi adatti .
Si può fare utilizzare per tutto l’inverno (anche ai bambini) da 1 a 2 cucchiai al giorno da 5 ml di una miscela di oxiprolinati così formulata: Manganese 25 ml, Zinco 60 ml, Rame 40 ml e Pidobase 25 ml; alla vitamina C e ai minerali può essere associata la assunzione di 2 compresse quotidiane di Echinacea.
Una possibile associazione è quella di una compressa di Guardian (integratore di minerali) e di Echinaforce (a base di Echinacea) tutte le volte che si fa la prima colazione, raddoppiando il dosaggio nel periodo in cui si è circondati da parenti e amici “influenzati” o in periodo di epidemia.
Se a questo trattamento preventivo si associa poi l’intervento diretto con i rimedi omeopatici e fitoterapici adatti nel momento in cui avviene l’incontro col virus, si riesce in genere a raggiungere una buona risposta del sistema immunitario che consente appunto di affrontare la malattia senza esserne sopraffatto.
Questo può e deve essere fatto senza rischiare effetti collaterali, in accordo con il proprio medico, perché la scelta sulla nostra salute sia e possa rimanere sempre una scelta consapevole e responsabile.