Tè verde, cocco e resveratrolo per migliorare l’Alzheimer
Ci sono notizie che passerebbero inosservate tra le tante se non ci fosse invece un qualche spunto di innovazione nascosto tra le righe.
Nelle scorse settimane, sulla stampa medica di divulgazione si sono rincorse alcune notizie sull’Alzheimer che hanno richiamato l’attenzione a principi generali di comprensione della malattia piuttosto che alla scoperta di nuove terapie naturali.
Certo, il fatto che l’Olio di cocco possa avere degli importanti effetti di rallentamento e forse di cura della malattia di Alzheimer fa piacere, come riconoscere che Tè verde e Resveratrolo sono in grado di contrastare il deposito di amiloide che causa la malattia. Non si tratta però solo di prendere una pillola o un’altra. Capire perché queste sostanze agiscono positivamente ci aiuta a comprendere meglio la malattia stessa.
Tutte e tre queste sostanze (Resveratrolo, Tè verde e Olio di cocco) agiscono infatti anche sulla regolazione della resistenza insulinica, e ormai si sta comprendendo che questa forma di demenza senile dipende profondamente dall’equilibrio nell’assunzione degli zuccheri, mentre già da tempo era chiaro che lo stile di vita e le scelte alimentari possono facilitarne o impedirne la comparsa. Resveratrolo e Tè verde fanno parte dei “dimagranti fisiologici” che spesso suggeriamo.
Alcuni autori stanno classificando l’Alzheimer come una forma di diabete (tipo 3) contro cui agiscono sia il tè verde che il resveratrolo appunto. Anche l’olio di cocco, che rappresenta una composizione oleosa di trigliceridi a media catena o MCT, grassi che l’organismo solitamente non assume, riesce ad intervenire sul metabolismo bloccando la trasformazione di un particolare chetone organico e lasciando che questo abbia poi i suoi effetti dimagranti e riequilibranti sull’intero organismo.
Alcuni studi però richiamano anche il succo di cocco come un elemento in grado di opporsi alle azioni degenerative modulando alcune risposte ormonali dell’organismo e aiutandolo a ritrovare il proprio equilibrio.
Insomma, non si tratta solo di prendere qualche pillola in più, ma di capire fino in fondo che l’azione di controllo dell’Alzheimer passa attraverso la prevenzione del diabete, dell’obesità e della iperglicemia. Con strumenti semplici come il movimento, l’attività fisica e l’uso di alcuni integratori appropriati.