Sempre peggio il malassorbimento da protettori gastrici: sparisce anche la B12
Se si blocca la digestione non si assorbono alcuni dei nutrienti fondamentali per l’organismo.
Sembra il tema di un bambino di quinta elementare, ma evidentemente questa realtà sfugge a molti medici come a molti produttori di farmaci che spingono in modo evidente verso il consumo sempre più intenso di protettori gastrici, antiacidi e inibitori di pompa protonica.
Si tratta di un gruppo di farmaci tra i più diffusi al mondo. Vengono prescritti e autoprescritti per “proteggere lo stomaco”, ma quella che dovrebbe essere una rapida e temporanea indicazione di trattamento si trasforma quasi sempre in una utilizzazione tanto prolungata quanto inutile.
La Vitamina B12 è fondamentale per mantenere sani ed attivi tessuto nervoso, umore, energia, produzione di globuli rossi e proteine. Senza Vitamina B12 l’organismo si ammala, spesso in modo grave. Per assorbirla dai cibi è necessaria l’acidità dello stomaco, che in genere viene annullata dai cosiddetti “protettori gastrici”.
Un lavoro pubblicato sul JAMA da un gruppo di ricercatori californiani ha messo a confronto durante un periodo di 15 anni, 26.000 pazienti cui fosse stata diagnosticata una carenza di Vitamina B12 con la bellezza di 184.000 controlli sani adatti al confronto (Lam JR et al. JAMA. 2013 Dec 11;310(22):2435-42. doi: 10.1001/jama.2013.280490).
In modo altamente significativo i soggetti con deficienza di Vitamina B12 presentano una storia di assunzione di protettori gastrici superiore ai due anni, rispetto ai controlli che li hanno utilizzati occasionalmente o non li hanno utilizzati del tutto.
Questa associazione persiste anche dopo la rimozione di tutte le cause che possono confondere i risultati.
Si conferma anche una forte relazione diretta con la dose di farmaco utilizzata e purtroppo questi prodotti sono utilizzati oggi a dosaggi sempre crescenti.
Gli estensori dell’articolo segnalano che non è chiaro il meccanismo attraverso cui viene indotta la carenza, ma ci sembra banale pensare che si tratti non tanto di un effetto diretto “anti vitamina B12”, ma di una semplice inibizione all’azione enzimatica digestiva.
Senza acidità gli enzimi non possono agire, e gran parte delle sostanze introdotte con il cibo passano all’intestino con una struttura difficilmente assimilabile.
Si tratta dello stesso meccanismo che provoca, a chi usa questi prodotti, un aumento delle allergie alimentari, il possibile aumento di fenomeni artritici (dovuti alla presenza intestinale di alimenti non digeriti), un aumento dell’incidenza di fratture del femore (dovute al mancato assorbimento di Vitamina D3 e di Calcio e di altri minerali), e il sospetto di un aumento, per l’uso prolungato, dell’incidenza di alcune specifiche forme tumorali.
Purtroppo si tratta di un tipo di prescrizione che sta vedendo un rapido aumento anche nei bambini, e come è stato di recente dimostrato, questi farmaci vengono spesso prescritti al di fuori delle indicazioni corrispondenti alle linee guide di trattamento. In maggior quantità e per un tempo maggiore.
Tutto questo viene fatto spesso per trattare dei problemi di sospetto “reflusso” che sappiamo essere spesso una falsa interpretazione di una allergia alimentare.
Quando in SMA affrontiamo temi come quelli del malassorbimento, oggi sempre in crescita, attraverso uno dei nostri percorsi terapeutici, ci troviamo spesso a dover considerare il tema dell’utilizzo improprio di questi farmaci.
Spesso la necessità di usare enzimi digestivi (Zerotox Enzimi, Enzitasi, etc) si affianca a quella di individuare le eventuali reazioni infiammatorie da cibo e aiutare l’organismo attraverso integratori che riducano l’infiammazione stessa (Zerotox Ribilla, Olio di Perilla, Inositox, Dima Hepa, Quercitina Complex e così via).
Di fatto l’integrazione con un giusto mix di Vitamina B (Alimento B) può spesso velocizzare il recupero del benessere, e l’impiego di prodotti a base di Colostro (come IgComplex, al dosaggio di 1 capsula 2 volte al giorno per un paio di mesi) ben si affianca a questo modo di pensare la guarigione, ma rimane evidente la necessità di eliminare dalla propria terapia farmaci inutili che semplicemente si nascondono dietro a nomi che mistificano un loro effetto di protezione anziché, come spesso avviene, di danno.