Cancri da obesità e segnali di infiammazione: cambiare stile di vita meglio dei farmaci
La relazione tra obesità, aumento della resistenza insulinica, alterazioni del metabolismo e induzione della crescita tumorale è suggerita già da anni.
Fin dal 2007 infatti abbiamo proposto su Eurosalus i lavori del World Cancer Research Fund, che descrivevano l’importanza della infiammazione e della resistenza insulinica nella genesi di molte forme di cancro.
Due recenti lavori, uno effettuato in Gran Bretagna su più di 5 milioni di persone, studiate per oltre sette anni, e l’altro effettuato in Cina su circa 130.000 persone, seguite per circa cinque anni, hanno infatti confermato una stretta relazione tra obesità, resistenza insulinica e alcuni tipi di cancro.
In particolare, nel lavoro effettuato in Gran Bretagna, una volta rielaborati i dati per escludere l’interferenza di altri fattori come l’età, il fumo o la condizione menopausale, si è potuto riconoscere che l’aumento dell’indice di massa corporea (BMI), cioè probabilmente del peso corporeo e della percentuale di massa grassa, erano associati con un’aumentata incidenza del cancro dell’utero, del cancro della colecisti, del rene, della tiroide, del fegato, dell’ovaio e della mammella (Bhaskaran K et al., Lancet. 2014 Aug 30;384(9945):755-65. doi: 10.1016/S0140-6736(14)60892-8. Epub 2014 Aug 13).
Per il cancro della laringe e per il cancro del polmone si ha invece una correlazione contraria, ma tale effetto è dovuto alla presenza del fumo in quelle forme tumorali come elemento primario di stimolo e di induzione e quindi l’obesità ha poco tempo per esplicare i suoi effetti negativi: ci pensa prima il fumo.
A conti fatti, ben il 41% dei cancri dell’utero sono in realtà correlati all’aumento del peso corporeo, e più del 10% di molti altri cancri possono essere attribuiti ad un eccesso di peso.
Significa che la prevenzione, attraverso un cambio di stile di vita e il mantenimento di un metabolismo attivo ed efficiente, come da anni proponiamo in SMA nei nostri percorsi terapeutici, ha un senso compiuto e che, come diceva il WCRF, la perdita di massa grassa può aiutare la terapia delle diverse forme tumorali.
Nel lavoro cinese si è documentata una situazione pressoché analoga. In presenza di obesità, con aumento di massa grassa e di resistenza insulinica, è favorita l’insorgenza delle stesse forme di cancro descritte nel lavoro anglosassone (Guo L. et al, Zhonghua Liu Xing Bing Xue Za Zhi. 2014 Mar;35(3):231-6).
Questi lavori ci riconducono indubbiamente alla importanza del valore di alcune citochine infiammatorie nel determinare resistenza insulinica e nell’attivare la genesi tumorale.
La scoperta che il BAFF (una delle citochine studiate da Recaller) induca direttamente resistenza insulinica, aiuta a comprendere perché oggi sia importante, per una vera prevenzione, capire quale sia la propria condizione infiammatoria.
Anche per altre malattie degenerative, come l’Artrite Reumatoide, si è potuto documentare che la produzione di alcune sostanze infiammatorie può essere la causa di inizio e di mantenimento della malattia. Infatti alcuni lavori pubblicati su riviste internazionali, hanno evidenziato che la produzione di adipochine, come la resistina, è correlata con il cancro della mammella.
Parlando di resistina, indichiamo una delle importanti “molecole segnale” che l’organismo produce per lanciare segnali all’intero organismo.
Quando non viene fatta la prima colazione, si produce resistina; quando l’infiammazione da cibo determina la produzione di BAFF e di PAF e l’intero organismo ne percepisce gli effetti, i segnali di pericolo complessivi possono portare a reazioni dell’organismo che non si limitano alla malattia infiammatoria, ma possono progredire verso la malattia degenerativa.
Anche per patologie già conclamate, come il diabete di tipo 2 (quello da eccesso alimentare), viene riconosciuta una correlazione con forme tumorali rilevanti, come appunto il cancro del pancreas.
Si evidenzia quindi l’importanza della produzione di citochine infiammatorie e della resistenza insulinica, come concausa di tumori, del pancreas come di altri tipi di cancro.
Questo spiega perché la soluzione del “problema diabete” non deve essere solo quella dell’uso del farmaco adatto, ma ancora una volta quella del cambio di comportamenti alimentari e di stile di vita.
Si tratta di un’ottima notizia, perché indica, nei confronti della malattia tumorale, la possibilità di prendere in mano le proprie redini e cambiare abitudini, per mettere in moto dei processi di cambiamento che possano da un lato prevenire e dall’altro aiutare la cura della forma tumorale stessa.
Quando si segnala che una sostanza infiammatoria come la resistina condiziona la risposta del sistema immunitario in una forma tumorale, significa che scegliere di fare una prima colazione, mangiare bilanciato tra carboidrati e proteine, controllare l’infiammazione da cibo e fare attività fisica, sono scelte strategiche, fattibili da tutti, per prevenire e curare le malattie tumorali, aiutando ogni persona a trovare quel fantastico equilibrio che consenta il mantenimento della buona salute.
In questo modo anche il cancro può essere prevenuto in modo efficace, dando ad ogni persona lo spazio e il tempo di vivere il rapporto alimentare in modo pieno e positivo.
Si tratta sempre di dare dei segnali adatti (e meno farmaci) al proprio organismo, che rimane pronto a rispondere nel modo più adeguato e corretto.