Geloni, screpolature, tagli sulle dita… Quando il freddo danneggia la pelle

8 Febbraio 2012
Geloni, screpolature, tagli sulle dita... Quando il freddo danneggia la pelle

L’abbassamento delle temperature medie e il freddo intenso di questi giorni hanno determinato un netto aumento delle richieste di aiuto che ci arrivano per i problemi di pelle, spesso in aumento nel periodo invernale. 

Negli inverni pur freddi degli anni scorsi, geloni, ragadi e screpolature erano sicuramente meno diffusi, nonostante la percezione di freddo alle estremità fosse altrettanto comune.

Oggi invece si presentano con estrema facilità e queste fastidiose fissurazioni e irritazioni, in particolare delle dita, sembrano guarire con molta difficoltà.

Una corretta prevenzione li può prevenire, ma è importante sapere anche come trattarli.

Il primo passo, fondamentale, sarebbe una valida prevenzione invernale: al di là delle indicazioni per difendersi dai virus, è utile sapere che la somministrazione di alcuni minerali (tra i quali soprattutto Zinco, Rame e Manganese) e di Vitamina C e D3, rende la pelle più resistente alle lesioni. Mentre lo stress cronico, come è stato ben illustrato di recente, la invecchia precocemente.

Sia per i geloni che per le ragadi, l’utilizzo di 2 perle al giorno di Natural Vita D3 aiuta la prevenzione del problema e svolge azione importante di tipo antiossidativo sull’intero organismo.

Geloni

Quando una persona manifesta una particolare tendenza ai geloni è necessario che consideri la possibilità di assumere anche alcuni minerali specifici per la circolazione, in particolare Cobalto (ad esempio Oximix 5+ Circulation, al dosaggio di 1 misurino al giorno) e Manganese, che tuttavia è già previsto tra i minerali utilizzati per la prevenzione invernale generica.

Accanto a questi due minerali aggiuntivi, l’integrazione vitaminica deve prevedere l’apporto di Vitamina E (circa 400 UI al giorno) e sicuramente degli acidi grassi Omega-3 (olii di pesce). Una o due perle di Olio di perilla da 750 mg hanno contemporaneamente l’effetto antinfiammatorio della pianta e l’azione degli Omega 3.

Ragadi

Ma appena compare una ragade o una screpolatura da freddo sulle dita (o più raramente sugli angoli della bocca , che in certi casi è facile confondere con un herpes in fase iniziale), è importante anche il trattamento locale.

Oltre alla crema alla calendula, che svolge un’azione idratante, un bravo erborista e un bravo farmacista saranno sicuramente in grado di prepararvi una miscela di olio di Iperico 26 ml, olio essenziale di Melaleuca 2 ml e olio essenziale di Lavanda 2 ml, da applicare localmente anche 3-4 volte al giorno.

Dell’olio di Iperico è nota fin dall’antichità l’azione vulneraria (serviva a sanare le ferite dei combattenti in epoca preantibiotica). Lo stesso vale per l’olio essenziale di Lavanda, mentre quello di Melaleuca (forse più noto come Tea tree oil) ha un’azione naturale di tipo antisettico e antibiotico.

Protezione dal freddo anche dall’omeopatia

In relazione ai sintomi presentati, potrebbero essere indicati gli stessi prodotti utilizzati a volte per l’eczema e per le ragadi.

Tutti i rimedi citati possono essere utilmente associati a Histaminum 9CH (3 granuli 2 volte al giorno, con azione antinfiammatoria).

Inoltre vale la pena di tenere presenti:

  • Nitricum acidum 9CH, stesso dosaggio, indicato quando le lesioni sulle dita sono quasi come dei tagli fatti a coltello, cioè delle vere e proprie ragadi,
  • Arsenicum album 5CH, stesso dosaggio, quando c’è intenso desiderio di calore locale e la pelle ha intorno una sorta di screpolatura e di sollevamento in scagliette,
  • Pulsatilla 9CH, stesso dosaggio, se il gelone dà fastidio e duole soprattutto al caldo, mentre al freddo “si comporta bene”.

In casi particolari, l’associazione di 2 perle di olio di Ribes nero da 1 g o di 2 perle di olio di Perilla da 750 mg può contribuire all’azione antinfiammatoria.

In fase acuta immediata, quando cioè le lesioni si stanno formando, i rimedi omeopatici indicati sopra possono essere utilizzati anche per 5-6 volte al giorno, riducendo poi la frequenza di assunzione via via che la situazione migliora.