Spruzzare il DDT sull’Africa: soluzione alla malaria o follia?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta facendo pressione sui principali gruppi ambientalisti per per arrivare ad utilizzare il DDT in Africa come deterrente della malaria.
In questa proposta si intravede una logica un po’ particolare, molto simile a quella di chi vuole usare gli antibiotici per qualsiasi aumento di febbre, anche quando la causa è virale.
Troviamo ancora oggi tracce di DDT nelle sementi (gli stati dell’Est Europa lo hanno usato fino alla unificazione della Germania) e lo si può dosare addirittura nel latte delle mamme, perché continua a circolare per anni e decenni mietendo vittime non solo tra le zanzare ma anche tra gli uomini.
Ci piacerebbe di più vedere destinati fondi alla bonifica ambientale e al miglioramento delle disponibilità idriche degli abitanti dell’Africa, ma ormai sappiamo che “ognuno ha le sue idee”.
Arata Kochi, il responsabile del dipartimento malaria dell’OMS, non ha dubbi: «Sappiamo che il DDT dovrebbe essere proibito per la sua tossicità, ciononostante, è al momento l’unico prodotto capace di combattere le zanzare della malaria. Ogni anno ci sono milioni di morti di questa malattia e il 75 per cento sono bambini africani. Aiutateci ad aiutarli».
L’appello arriva mentre The Gates Foundation, l’organizzazione filantropica di Bill Gates e sua moglie Melinda, sta finanziando una ricerca finalizzata all’individuazione di un’alternativa al DDT che sia altrettanto efficace, ma non procuri danni all’ambiente e all’uomo.