Il bambino allergico
In questo mondo che sta cambiando, e in cui alcuni pediatri arrivano a dire che la dermatite atopica è un fenomeno del tutto normale solo perché affligge circa la metà dei bambini nei primi 2 anni di vita, vale la pena di considerare che proprio il bambino, nel suo sviluppo, affronta il momento dell’allattamento e dello svezzamento che sono tra le fasi più importanti dello sviluppo immunologico dell’essere umano.
La dermatite atopica nella prime fasi di vita dei bambini non è un fenomeno normale. È solo un fenomeno molto frequente (e in continua crescita), e segnala che il sistema immunitario dei bambini è frequentemente sollecitato da sostanze estranee (come è giusto che sia), ma che per loro è difficile trovare un equilibrio corretto nel lavoro di adattamento alla realtà circostante.
Infatti il lattante, dal momento in cui nasce ed entra in contatto con un mondo diverso da quello a cui era precedentemente abituato, inizia il suo lavoro di adattamento al mondo. Ogni essere vivente possiede questa funzione cruciale di adattamento alla diversità del mondo, grazie alla quale trova forme peculiari di equilibrio.
La prima via di contatto del sistema immunitario con il mondo esterno è quella alimentare, e infatti con l’allattamento e con lo svezzamento il bambino entra in contatto con sostanze diverse da sé, e quindi potenzialmente allergizzanti, che determinano l’impronta iniziale del suo sistema immunitario.
Così avviene che una modalità scorretta di alimentazione iniziale possa facilmente aprire la strada ad una successiva allergizzazione. I primi momenti della vita di un bambino sono di estrema delicatezza per il sistema immunitario, e creano le basi per il suo corretto funzionamento futuro.
Sono dati ormai acquisiti scientificamente quelli che correlano una corretta alimentazione ipoallergenica della madre durante l’allattamento ad una riduzione delle forme allergiche nei bambini. È però vero, d’altra parte, che un “cattivo inizio” nella nutrizione del bambino può essere ricondotto sulla strada più corretta sfruttando proprio le capacità di adattamento del giovane organismo.
A volte, per consentire ai bambini di superare forme allergiche che sono spesso ritenute immodificabili, è sufficiente impostare nuovamente l’alimentazione, aiutare il sistema immunitario in modo “dolce” (ad esempio con gli oligoelementi che sono indispensabili al suo funzionamento), ed effettuare ancora una volta una sorta di svezzamento.
Gli strumenti per capire le reciproche interferenze tra allergie, intolleranze e inquinamento ambientale ci sono. Si tratta di scegliere forme di terapia che ne tengano conto e, anziché limitarsi alla cancellazione del sintomo (che pure talvolta è utile e necessaria), cerchino di riportare l’intero organismo ad una situazione di equilibrio.
In ogni caso comunque, il trattamento antiallergico poggerà le sue basi su alcuni preupposti
- uso di piccole quantità di frutta e verdura cruda prima di iniziare qualsiasi pasto
- impiego di minerali adeguati (Zinco, Rame, Manganese) e di altri integratori
- controllo delle intolleranze alimentari
- impiego dei vaccini iposensibilizzanti a bassa dose
- graduale riduzione dei farmaci eventualmente impiegati
- impiego incidentale di urgenza di farmaci classici nell’accompagnare la guarigione