Conferma della scienza: le allergie alimentari provocano l’artrite
Quanti ortopedici e reumatologi mandano i propri pazienti dall’allergologo o dal nutrizionista? Praticamente nessuno, anche se ricerche molto recenti hanno confermato l’importanza di allergie e intolleranze alimentari nel provocare le varie forme di artrite.
Due considerazioni calde
Si tratta di una notizia di estremo interesse, che ci fa riflettere su due temi molto caldi ed attuali.
Il primo è che sebbene i due lavori di Karatay siano stati svolti su persone affette da artrite reumatoide, con ogni probabilità un meccanismo di tipo allergico simile a quello descritto può essere riconosciuto in qualsiasi forma di artrite, e una dieta individualizzata potrebbe essere una delle forme di terapie più ecologiche per chiunque ne soffra.
Il secondo è che nella situazione attuale una notizia come questa (pochissimo ripresa da altre fonti di informazione) si oppone ad una concezione farmacologia del trattamento dell’artrite, e considerando che il mercato degli analgesici/antinfiammatori è uno dei più ricchi al mondo, come ci ha insegnato il caso del Vioxx, le possibilità terapeutiche che emergono da queste conoscenze rivoluzionarie saranno molto contrastate sul piano della applicazione clinica.
Descrizione dei lavori
I due articoli a cui faccio riferimento, Karatay S. et al., Rheumatology (Oxford) 2004 Nov;43(11):1429-33 Epub 2004 Aug 10 e Karatay S. et al., Rheumatol Int 2005 Jul 16;1-5 Epub ahead of print, si riferiscono al fatto che a soggetti in condizioni di remissione (che cioè stavano bene), ma ammalati di artrite reumatoide, è stato effettuato un Prick test (graffietti sul braccio) per gli alimenti.
A tutti fu chiesto di eliminare i cibi emersi dal test per qualche giorno, e infine vennero sottoposti a carico alimentare per 12 giorni consecutivi con gli alimenti allergizzanti o con alimenti neutri (in questo esperimento riso e mais) per coloro risultati negativi ai test.
Chi mangiò per 12 giorni i cibi allergizzanti sviluppò rigidità, dolore e gonfiore, e anche i valori di alcuni parametri clinici indicatori di infiammazione (VES, PCR, TNF-alfa, IL1-beta e IL1-alfa) si alterarono profondamente. La differenza con i soggetti non allergici fu molto significativa.
Applicazioni pratiche: cosa fare
Cosa può fare una persona che soffre di dolori articolari o che sia malata di artrite?
Alla luce delle indicazioni che emergono da questi lavori è indispensabile cercare di avvicinarsi a questo problema con la mente aperta, capendo che i fenomeni dolorosi osteoarticolari vanno affrontati su piani diversi:
L’impiego di rimedi naturali a valenza antinfiammatoria (boswellia, artiglio del diavolo, ribes nero) o di altri fitoterapici può essere affiancato all’uso di rimedi omeopatici.