È raffreddore, allergia o Covid-19?
Ho riportato nella tabella qui sotto alcuni tra i sintomi chiave che aiutano a distinguere, ad esempio, tra un innalzamento febbrile acuto, tipico dell’influenza, e una febbre in lenta progressione, che orienta verso una possibile diagnosi di COVID-19, sempre che siano presenti anche altri sintomi.
Non ha la pretesa di essere una tabella esaustiva. Da quando l’ho compilata per la prima volta, raccogliendo anche qualche esempio analogo pubblicato in differenti stati del mondo, ho dovuto variarla e aggiornarla più e più volte, in relazione alla acquisizione documentata di nuovi sintomi per le diverse patologie.
Un raffreddore senza febbre, che migliora con l’assunzione di un antistaminico e che compare nel periodo stagionale in cui di solito si ripresenta, ha una probabilità elevatissima di essere un’allergia.
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Pensiamo invece che la presenza di uno stato confusionale e di disorientamento mentale nei giorni immediatamente precedenti il peggioramento clinico è tra i sintomi oggi sospettati tra quelli da Coronavirus, ma non ancora definiti con certezza. Probabilmente diventerà un sintomo certo, nel volgere di qualche settimana. Si tratta quindi di una tabella di aiuto, che potrà cambiare nel corso del tempo.
Il peggioramento e le complicanze sono poi sempre legate ad una tempesta infiammatoria e una alimentazione personalizzata può aiutare a ridurre l’infiammazione sistemica.
Ricordiamo, vista l’emergenza attuale, che chi ha tosse e febbre oltre i 37,5 gradi deve contattare telefonicamente il proprio medico di base senza recarsi nel suo studio e mettersi obbligatoriamente in isolamento preventivo presso il proprio domicilio. Solo nel caso di aumento dei sintomi, aumento della febbre e aggravamento della situazione, va fatto riferimento al 112 che guiderà le scelte successive valutando ogni singola situazione e spiegherà che cosa fare.