Il vino, elisir di lunga vita
Giuseppe Gioachino Belli, il grande poeta romanesco, l’aveva detto chiaro e tondo: “E’ bbono asciutto, dorce, tonnarello, / solo e ccor pane in zuppa, e, ssi è ssincero, / te se confà a lo stommico e ar ciarvello.”
Oltre che allo stomaco e al cervello, il vino sembra far bene anche al cuore: concordano in questa conclusione non meno di tre ricerche scientifiche che si sono succedute negli ultimi mesi.
Il primo studio, presentato all’annuale Congresso di cardiologia che si è tenuto a Orlando, in Florida, è stato condotto da un gruppo di ricercatori olandesi e ha interessato quasi 1500 uomini della città industriale di Zutphen, nati in un arco di tempo compreso tra il 1900 e il 1920 e seguiti, con periodiche verifiche del loro stato di salute, del consumo di alcol e di altre abitudini alimentari, per circa 40 anni.
E’ risultato che i bevitori moderati (entro i 20 grammi di alcol al giorno) sono più longevi degli astemi. I dati sono decisamente significativi: il rischio di morte dei bevitori leggeri o moderati è inferiore del 36%, per qualsiasi causa in generale, e del 34%, per i disturbi cardiovascolari in particolare, a quello degli astemi.
Di particolare interesse, specie considerando che la ricerca è stata svolta in un paese come l’Olanda, dove il consumo di birra e superalcolici è certamente più alto di quello del vino, è poi il fatto che i bevitori di vino sono risultati i più longevi di tutti: per i disturbi cardiovascolari in ispecie, il minor rischio di morte dei bevitori di vino rispetto ai non bevitori sale addirittura al 48%.
A conclusioni analoghe è giunto un altro studio, condotto da un gruppo di ricercatori di San Francisco in California e pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society (PM Cawthon et al, J Am Geriatr Soc 2007 Feb, 55(2):212). In questo caso ad essere misurato è stato il grado di efficienza fisica (in prestazioni come camminare, salire le scale, sostenere impegnativi lavori domestici) di una vasta popolazione di quasi 6000 uomini di oltre 65 anni di età. I punteggi più alti sono stati ottenuti dai bevitori moderati, significativamente meno soggetti a limitazioni della loro capacità di movimento e della loro autonomia rispetto agli astemi e ai forti bevitori (tra queste ultime due categorie non sono emerse differenze rilevanti di funzionalità).
Non tutti gli alcolici, tuttavia, fanno bene nella stessa misura. Si è già visto più sopra come il vino si faccia preferire alla birra e ai liquori. Un gruppo di ricercatori americani (R Corder et al, Nature Podcast 2006 Nov 30) precisa anche quali tipi di vino siano da privilegiare.
I vini rossi di Italia e Francia sono a loro giudizio i più indicati per proteggere il cuore, perché contengono concentrazioni più elevate di procianidine, gli antiossidanti che salvaguardano il sistema cardiovascolare. Pare che il Cannonau della regione di Nuoro, in Sardegna, e il vino Madiran di Gers, delle colline ai piedi dei Pirenei, siano particolarmente ricchi in polifenoli e quindi specialmente consigliabili.
Non sarà dunque un caso se la provincia di Nuoro è, in Italia, quella che presenta la maggior concentrazione di centenari. Alla salute!