Il Natale è donna
La bellezza del Natale si sposa con quella del femminile. È festa di pace (e le donne fanno meno guerre degli uomini) ed è festa della nascita (e le donne sono sicuramente più esperte). Non entro nella fine discussione sulla pertinenza di un sesso o dell’altro alla cucina (definiamola assolutamente bisex), perché dicendo che la cucina è donna faremmo torto al nugolo di chef (uomini) che stanno cercando di appropriarsi di quest’area.
Il tocco estetico del femminile può comunque aiutare a mantenere le feste in un’area poco pericolosa dal punto di vista dell’ingrassamento. Preparare frutta e verdura fresca, lavata e colorata, da mettere in tavola insieme alle delizie delle feste e giocando con i colori, aiuta tutta la famiglia a mantenere la forma.
Si possono ad esempio preparare tazzine di chicchi di melograno, organizzare dei frullati completi di kiwi (non certo i centrifugati che alzano l’indice glicemico), e infine preparare delle tazze di bastoncini di verdura che possono fare compagnia a tutti prima dei pasti e durante il loro svolgimento.
Mangiare qualcosa di crudo e vegetale, qualcosa di fresco, prima dei piatti ad alta densità calorica che si usano a Natale, consente di ridurre il carico calorico complessivo dell’intero pasto e riduce il rischio di innescare i processi infiammatori alimentari.
Molte donne potrebbero trovarsi con le caviglie più asciutte senza fare sforzi. Usate oli buoni, e non cuoceteli; aggiungeteli ai piatti solo a fine cottura: il vostro sistema ormonale ne trarrà beneficio.
Nel preparare la casa ricordate che si può arredare anche la tavola con piccoli contenitori pieni di semi oleosi biologici e non salati. Mangiare mandorle, nocciole o semi di zucca mentre si mangiano cibi ricchi di carboidrati ne modifica l’indice glicemico e li rende meno ingrassanti.