I rischi dello sport
Fare dello sport significa sottoporre il proprio sistema muscolare e scheletrico a una serie di sollecitazioni, tanto maggiori quanto maggiore è l’impegno agonistico e quanto minore è la preparazione atletica.
Sappiamo tutti con quanta prudenza gli atleti professionisti riprendano l’attività agonistica dopo un infortunio e quale attenzione essi dedichino, per esempio, alla fase di riscaldamento; questo purtroppo non avviene per quel grandissimo numero di atleti dilettanti, sportivi del week-end o della settimana bianca, che siamo un po’ tutti noi.
Recenti ricerche scientifiche dimostrano come un’adeguata attività fisica sia in grado di ridurre l’invecchiamento, abbia un effetto positivo sul peso, migliori i valori del colesterolo “buono”, riduca la tensione emotiva e abbia, tra gli altri, un effetto antidepressivo.
Tuttavia sempre dai ricercatori giunge l’allarme per tutta una serie di malattie sia traumatiche (contusioni, distorsioni, fratture, strappi ecc.) sia cardiovascolari, in molti casi anche gravi, legate all’attività sportiva.
Che fare allora? La cosa peggiore è non fare nulla, rimanendo sospesi tra il desiderio di un’attività sportiva e la paura delle conseguenze negative che ne possono derivare. In realtà tutto dipende da come si fa sport.
Un’attività sportiva eseguita regolarmente, adeguata alle proprie caratteristiche fisiche, all’età e soprattutto alle condizioni cardiovascolari, con una buona preparazione atletica di base, è sicuramente estremamente positiva. Un’attività sportiva irregolare, con grossi sforzi fatti con una insufficiente preparazione atletica, senza un’adeguata valutazione delle condizioni cardiovascolari, può risultare invece molto pericolosa.
Chi per esempio gioca a tennis, va in palestra o in piscina o più semplicemente va a correre due o tre volte la settimana graduando gli sforzi, rispettando non solo la stanchezza fisica, ma anche quella “da stress”, avrà un sicuro vantaggio dall’attività sportiva; chi invece gioca una partita di tennis al mese (magari accumulando allo stress fisico quello agonistico) o scia otto ore al giorno nel fine settimana, senza allenamento e senza tener conto anche della fatica dei giorni precedenti, trasforma l’attività sportiva in un rischio per la sua salute.
È evidente quindi che un buon equilibrio psico-fìsico, una gradualità degli sforzi e un buon allenamento sono alla base di qualunque attività sportiva senza rischi, sia per gli sportivi del week-end sia per i professionisti.
Tutti sanno che la frequenza degli infortuni durante l’attività sportiva è maggiore all’inizio, quando la muscolatura è ancora fredda e la concentrazione non ancora al massimo, e alla fine, quando la stanchezza rende meno reattivi i muscoli e la concentrazione si riduce. Oltre alle lesioni muscolari infatti, anche i traumi distorsivi dipendono essenzialmente dalle buone condizioni generali.
Ma per poter fare un’attività sportiva sana, che ci aiuti a stare complessivamente bene, è importante conoscere anche i rapporti stretti che legano sport e alimentazione.
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