Chiedi al tuo cuore come stai!
L’attività fisica fa bene, e questo è un dato che Eurosalus non si stancherà mai di ripetere. Ma un recente lavoro francese ci propone uno strumento “fai da te” per capire se il cuore ci continuerà a dare una mano in modo sereno e solidale, oppure se più facilmente farà qualche capriccio!
Sappiamo con certezza che un’attività fisica adeguata consente di acquisire un notevole numero di vantaggi, sia in termini di prevenzione sia in termini di terapia. Infatti, tra le tante azioni positive che ne derivano, chi corre almeno 20 minuti al giorno sarà in grado di controllare meglio la depressione, ma anche di controllare le recidive tumorali, di ridurre l’iperinsulinismo e il diabete, e di ridurre la mortalità cardiovascolare.
Di recente, però, un lavoro francese pubblicato sul NEJM (Jouven X. et al., N Engl J Med 2005;352;19,1951-1958) ha potuto controllare dei semplici parametri di funzionamento del cuore, e metterli in relazione con la possibile comparsa di infarto cardiaco e di possibile morte improvvisa.
Questi dati sono rilevabili da chiunque sappia contare le pulsazioni del proprio cuore (da solo o col cardiofrequenzimetro) e scenda in pista, o in un campo, con un cronometro in mano per alcune facili misurazioni.
Alla fine delle prove da eseguire, si tratta di rispondere a tre domande:
1) Qual è la mia frequenza a riposo? (Deve essere minore di 75)
2) Se inizio a fare attività supero la frequenza di 89 battiti al minuto? (La risposta deve essere sì)
3) Alla fine dell’esercizio intenso, la frequenza scende di almeno 25 battiti in un minuto? (La risposta deve essere sì)
Il lavoro di valutazione dei medici francesi, proseguito per 23 anni su oltre 5000 pazienti che non avevano alcuna patologia del cuore evidente o evidenziabile, ha consentito di precisare che le persone morte per un infarto del miocardio o che avevano patito una morte improvvisa per problemi cardiovascolari avevano evidenziato dei dati di frequenza cardiaca un po’ particolari, e che l’associazione tra questi dati e il rischio di morte improvvisa era molto forte.
Questi tre semplici aspetti rendono conto di una buona funzione cardiaca e valutano in modo sistemico la salute cardiovascolare. Le tre risposte fondamentali quindi devono essere, come già suggerito:
1) minore di 75
2) sì
3) sì
Come prendere provvedimenti?
La lettura di questi dati serve innanzitutto a capire come fare per migliorare la propria condizione.
La prima risposta viene dalla stessa attività fisica. Infatti, la strategia più semplice per una persona che non raggiunga quei valori di correttezza di funzionamento è quella di iniziare seriamente a allenarsi. Questo significa che la persona con i parametri alterati ha un cuore non allenato e che continuando su questa strada probabilmente potrebbe arrivare a presentare una patologia cardiologica improvvisa.
Eurosalus è ricca di consigli per iniziare a fare attività fisica in modo dolce, graduale ed efficace. Perdere una occasione dcel genere significa non volere guardare i messaggi che l’organismo evidenzia.
Un trainer, un nutrizionista, un medico sono poi le persone più indicate per rispondere efficacemente ai rischi che un cuore non allenato può presentare.
L’uso di alcuni minerali (in particolare Manganese e Cobalto e Magnesio) e di enzimi protettivi come il coenzima Q10 può dare un grande contributo al controllo della patologia del cuore. Un enorme beneficio deriva dall’olio di pesce, così ricco di acidi grassi Omega 3, estremamente efficaci nel ridurre la mortalità cardiologica.
Alla fine quindi un po’ di sana attività fisica, un saggio controllo della nutrizione e una buona azione di integrazione nutrizionale, quando necessaria, danno al cuore una maggiore certezza di poter proseguire la sua azione di sostegno e di accompagnamento della vita molto meglio di qualsiasi pillola miracolosa.