Vitamina D3 al giusto livello: per prevenire i geloni e controllare obesità e malattie cardiovascolari
Anche nei bambini, un basso livello di Vitamina D3 (minore di 20 ng/ml) è associato a valori più elevati di colesterolo, a bassi livelli di colesterolo buono (HDL), a un maggior livello di trigliceridi e all’obesità.
Si tratta di dati già parzialmente documentati per le persone adulte ma una ricerca statunitense pubblicata su Global Pediatric Health nel gennaio 2018 ha confermato questa correlazione anche in giovane età (Censani M et al, Glob Pediatr Health. 2018 Jan 12;5:2333794X17751773. doi: 10.1177/2333794X17751773. eCollection 2018).
Quindi un basso livello di Vitamina D3 si associa a tutti i marcatori dello sviluppo di malattie cardiovascolari, confermando quanto già documentato nel 2015 dalla importante sintesi di Galesanu (Le conseguenze cliniche della carenza di Vitamina D) che risulta essere uno degli articoli di PubMed più letti in assoluto sulla vitamina D (Galesanu C et al, Rev Med Chir Soc Med Nat Iasi. 2015 Apr-Jun;119(2):310-8).
Oltre agli effetti conosciuti sull’osso, l’ipovitaminosi D è associata con le malattie cardiovascolari, con la sindrome metabolica e con l’obesità, col diabete alimentare (tipo 2), con il cancro e con un aumentata mortalità da tutte le cause.
Inoltre c’è una documentata relazione con la funzione cognitiva e con la memoria e anche una lieve carenza può causare stanchezza affiancata da dolori e malesseri.
Un lavoro coreano pubblicato su Spine Journal nel gennaio del 2018 ha confermato che la muscolatura spinale può essere ipotrofica (e condizionare dolori) in carenza di vitamina D, mentre la sua somministrazione può ripristinare il tono e l’efficienza muscolare (Bang WS et al, Spine J. 2018 Jan 16. pii: S1529-9430(18)30009-3. doi: 10.1016/j.spinee.2018.01.007. [Epub ahead of print]).
Anche le malattie infettive risentono del livello di Vitamina D, come spiegato da Michela Carola Speciani in un articolo che lega laringite, raffreddamento e i livelli di questa vitamina. E le fonti sono numerose, come descritto da Piuri in un articolo che descrive dove e come assumerla.
Ma ancora vale la pena di ricordare che il giusto apporto di questa vitamina protegge dalla comparsa di geloni che sembravano confinati e relegati a situazioni da “Piccola fiammiferaia” mentre oggi si presentano con frequenza sempre maggiore anche in persone di buon reddito che semplicemente stanno nutrendosi male, ricreando così le condizioni una volta esclusive della povertà.
Quando si abbassano le temperature, le carenze di minerali e vitamine, spesso dovute a una alimentazione squilibrata, contribuiscono oggi più che mai a facilitare la comparsa di questi fenomeni, che si affiancano a ragadi e screpolature delle dita, segno premonitore di quelle carenze che poi facilitano le reazioni al freddo.
La vitamina D3 non sembra, da sola, avere una azione di “terapia” acuta del gelone, ma un organismo ben dotato di vitamina D3 manifesta geloni molto raramente se non mai.
In una persona che tenda a ripresentare geloni va sicuramente indagata la componente legata alla infiammazione da cibo effettuando un test specifico.
Lo studio della infiammazione da cibo e del profilo alimentare individuale consente a ciascuno di modulare l’introduzione ripetitiva di alcuni alimenti e di intervenire così sui processi infiammatori intestinali che impediscono l’assorbimento di minerali e vitamine indispensabili al buon trofismo della pelle e alla corretta circolazione.
Inoltre riducendo l’irritazione intestinale si facilita l’assorbimento diretto della Vitamina D che ricordiamo a tutti, è liposolubile e si scioglie cioè nel grasso.
Quando compare un gelone lo si affronta così:
- Omega 3 (Zerotox Ribilla, derivati dalla pianta di Perilla, 4-6 perle al giorno; Advanced Omega 3, derivati dal pesce, 2-3 perle al giorno).
- Minerali (3 capsule al giorno di Oximix Multi+ o Oximix 5+)
- Vitamina D3 (Vitamina D 1000, 3-4 compresse al giorno, o Liquid Vitamin D3, 20 gocce 2-3 volte al giorno). Spesso è utile un dosaggio unico di una fiala per via orale di Adisterolo 100.000 che contiene anche vitamina A. Dopo un breve periodo di assunzione “intensa” si può tornare al dosaggio corretto della Vitamina D3 che a seconda dell’età può essere tra le 1000 e le 1500 Unità Internazionali.
Un bravo erborista e un bravo farmacista saranno sicuramente in grado di preparare una miscela di olio di Iperico 26 ml, olio essenziale di Melaleuca 2 ml, e olio di Lavanda 2 ml, da applicare localmente anche 3-4 volte al giorno.
Dell’olio di Iperico è nota fin dall’antichità l’azione vulneraria (serviva a sanare le ferite dei combattenti in epoca preantibiotica). Lo stesso vale per l’olio essenziale di Lavanda, mentre quello di Melaleuca (forse più noto come Tea tree oil) ha un’azione naturale di tipo antisettico e antibiotico.
L’equilibrio tra assunzione, assorbimento e trasformazione della vitamina D dipende in fortissima parte dalla funzione digestiva. In molti casi diventa necessario utilizzare degli enzimi per aiutare l’assorbimento e comunque intervenire appena si percepisce una qualsivoglia resistenza al raggiungimento dei livelli giusti (sopra ai 30 ng/mL).