Protettori gastrici, l’epidemia inutile
Inibitori di pompa protonica (lansoprazolo, omeprazolo, pantoprazolo ed altri) e protettori gastrici vari sono tra i prodotti più usati e per più lungo tempo che siano oggi presenti sul mercato.
Talvolta ci poniamo poche domande se un prodotto è utile, corrisponde alle necessità effettive e costa anche molto. Ma quando, come nel caso dei protettri gastrici scopriamo che non è usato per una patologia ma solo per una generica “prevenzione” dimostrata inutile, costa tantissimo, ha seri effetti collaterali e viene comunque proposto per un uso indefinito e prolungato, qualche sospetto viene…
Quanto emerge da un recente lavoro pubblicato sul Journal of Hospital Medicine lascia sconcertati. Di solito, quando ci sono delle iperprescrizioni di farmaci, si pensa che i medici, sul territorio, siano sottoposti ad azioni di sollecitazioni o spinta alla prescrizione talvolta discutibili. Nel lavoro cui ci riferiamo invece (Reid M et al, J Hosp Med. 2012 May-Jun;7(5):421-5. doi: 10.1002/jhm.1901. Epub 2011 Dec 21), l’analisi sulla prescrizione dei protettori gastrici è stata fatta in centri ospedalieri e universitari statunitensi all’avanguardia, e il confronto tra necessità di prescrizione reale e linee guida ufficiali sull’uso di questi farmaci è stato fatto su quasi 7 milioni di persone.
Il risultato è che il 73% delle prescrizioni fatte per gli inibitori di pompa protonica non rispondono a criteri di scelta ritenuti validi, e in gran parte sono dovute ad una generica “prevenzione” che è documentatamente inutile. L’uso di queste sostanze dovrebbe essere legata alla presenza di gastrite e ulcera attiva, mentre ormai la tendenza è di prescriverli anche se una persona sta usando uno smalto per le unghie medicato (“non si sa mai che magari faccia male allo stomaco”).
Poiché non parliamo di “noccioline” ma di farmaci costosi e ricchi di effetti collaterali (basti pensare al più frequente, che è quello di aumentare fortemente il rischio di allergie) una maggiore riflessione sull’uso dei farmaci inutili pagati dallo Stato meriterebbe una riflessione da parte di chi cerca di contenere la spesa, e soprattutto da parte di chi cerca di mantenere la salute.