Fibromi uterini: quale dieta seguire?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
4 Luglio 2012
Fibromi uterini: quale dieta seguire?

DOMANDA

Salve, volevo chiedere se c’è una dieta particolare da seguire riguardo al mio utero completamente fribromatoso. Grazie per una risposta. Buona giornata.

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

un utero fibromatoso spesso è un utero infiammato. Sul piano dietetico quindi è importante agire riducendo il livello generale di infiammazione con una dieta che tenga in considerazione le personali allergie alimentari ritardate.

Attraverso un Recaller si identificheranno i grandi gruppi alimentari a cui si è maggiormente sensibili impostando una dieta di rotazione settimanale, con dei giorni in cui evitare di mangiare gli alimenti a cui si è intolleranti e dei giorni in cui invece reintrodurli.

Quando si parla di infiammazione da cibo e di ipersensibilità alimentari è importante non eliminare completamente gli alimenti a cui si è sensibili ma ruotarli nella settimana con uno schema dietetico che rispecchi in tutto e per tutto lo svezzamento infantile, al fine di recuperare la tolleranza immunologica.

Spesso riducendo l’infiammazione si assiste a una graduale diminuzione delle dimensioni e del numero di fibromi uterini.

Oltre a ridurre l’infiammazione da cibo è importante regolarizzare il quadro ormonale.

Il tessuto adiposo ha una grande influenza sull’equilibrio degli ormoni sessuali e a differenza di quanto si è creduto per molti anni, è a tutti gli effetti un tessuto endocrino () e cioè produce ormoni che agiscono sui diversi apparati dell’organismo.

Il giusto peso corporeo e sopratutto un corretto rapporto tra massa muscolare e massa grassa (che non deve essere né eccessiva né eccessivamente ridotta) è indispensabile per mantenere in equilibrio il quadro ormonale.

Una corretta alimentazione è di grande aiuto in tal senso. Ad è fondamentale abbinare a tutti i pasti carboidrati e proteine e consumare il più possibile cereali integrali in modo da evitare i picchi insulinici.

L’insulina svolge tantissime azioni nell’organismo e oltre a controllare i livelli di zuccheri nel sangue influenza profondamente, agendo sul tessuto adiposo, il quadro ormonale di una donna.

La giornata deve cominciare con una prima colazione abbondante che unisca naturalmente carboidrati e proteine mentre, di contro, la cena deve essere leggera per assecondare il naturale ritmo circadiano dell’organismo.

La mattina il corpo consuma e trasforma in energia tutto quello che si mangia mentre la sera, dopo le 18, accumula riserve per il giorno successivo. Anche il movimento è di grande aiuto. L’attività fisica moderata e aerobica deve diventare una parte integrante della propria quotidianità per stimolare il metabolismo, convertire massa grassa in massa muscolare e ridurre la resistenza insulinica periferica.

La dieta si affianca benissimo ai diversi interventi terapeutici eventualmente decisi con il proprio ginecologo di fiducia.