Dermatite atopica e sodio: un legame da non sottovalutare

16 Aprile 2025
Dermatite atopica e sodio: un legame da non sottovalutare

La dermatite atopica, comunemente conosciuta come eczema atopico, è una malattia infiammatoria cronica della pelle che si manifesta con pelle secca, prurito intenso, arrossamenti e desquamazione e che colpisce milioni di persone nel mondo.

Sebbene la causa sia multifattoriale – coinvolgendo predisposizione genetica, disfunzioni del sistema immunitario e fattori ambientali – negli ultimi anni l’attenzione si è spostata anche sulla dieta, in particolare sull’assunzione di sodio.

Ma cosa c’entra il sale da cucina con un disturbo della pelle?

Negli ultimi anni, studi sperimentali e clinici hanno osservato che un’eccessiva assunzione di sale (NaCl) può influenzare negativamente l’infiammazione sistemica e cutanea. 

In particolare, uno studio pubblicato su JAMA Dermatology, evidenzia come un’assunzione di 1 grammo di sodio in più al giorno:

  • Aumenta dell’11% la probabilità di avere una diagnosi di dermatite atopica
  • Aumenta del 16% la probabilità che la malattia sia attiva
  • Aumenta dell’11% la probabilità di avere una forma più grave della malattia

Questi risultati sono stati confermati anche in un secondo gruppo di popolazione dello studio americano NHANES, dove un’assunzione di 1 grammo di sodio in più al giorno è stata associata a un rischio maggiore del 22% di riattivazione della dermatite atopica.

Da questi ed altri studi è emerso come il sodio possa stimolare la produzione di citochine pro-infiammatorie che peggiorano l’infiammazione cutanea, oltre ad altera la funzione delle cellule immunitarie, favorendo ulteriormente un profilo infiammatorio.

Risulta quindi chiaro come, sebbene il sodio non sia l’unica causa della dermatite atopica, una riduzione del consumo di sale, soprattutto quello nascosto nei cibi industriali, potrebbe essere una strategia utile nella gestione della malattia.

Nello specifico è bene limitare snack salati, cibi pronti, salse confezionate, ma preferire cibi freschi e poco lavorati. Scegliere inoltre alimenti che nella tabella nutrizionale non abbiano più di 0,5 g di sodio per 100 g di alimento. 

In conclusione, una dieta equilibrata, personalizzata e consapevole può quindi diventare parte integrante del trattamento, affiancando le terapie farmacologiche tradizionali.

Bibliografia

  • Wen H. et al. “High salt diet exacerbates atopic dermatitis in mice by promoting Th2 response.” Science Translational Medicine, 2019.
  • Brandt E.B., Sivaprasad U. “Diet and skin: The role of dietary interventions in skin disease.” Clinical Dermatology, 2017.
  • Schäfer M. et al. “Sodium accumulation in atopic skin: A new player in inflammatory response?” Journal of Investigative Dermatology, 2020.
  • Brenda M. Chiang, MS; Morgan Ye, MPH; Aheli Chattopadhyay, BS; et al. “Sodium Intake and Atopic Dermatitis”
  • Higher dietary sodium intake associated with increased risk for atopic dermatitis