Ho sempre mal di pancia: cosa fare?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
21 Gennaio 2016
Ho sempre mal di pancia: cosa fare?

DOMANDA

Buongiorno,sono un ragazzo di 27 anni e da 4 anni soffro con una frequenza quasi settimanale di crampi addominali seguiti da scariche di dissenteria. Gli esami generali chiesti dal mio medico di famiglia sono tutti a posto e non riusciamo a capire quale possa essere la causa, forse lo stress lavorativo di questi ultimi anni. Avete dei suggerimenti? Grazie.

RISPOSTA

Gentilissimo Lettore,

in situazioni come quella che descrivi è importante, prima di tutto, escludere sul piano clinico e di laboratorio tutta una serie di possibili condizioni patologiche come un’infezione intestinale o un’infestazione parassitaria, le patologie infiammatorie intestinali, la celiachia ecc.

In questi aspetti può esserti di grande aiuto il tuo medico di famiglia che senza dubbio saprà indirizzarti all’effettuazione dei primi accertamenti.

Sul piano clinico ad esempio sarebbe utile sapere se in questi 4 anni c’è stata una significativa perdita di peso e se oltre ai sintomi gastrointestinali che lamenti sono comparse altre manifestazioni come una stanchezza cronica o all’opposto un forte senso di agitazione, palpitazioni e insonnia.

Sul versante intestinale sarebbe interessante comprendere se le scariche diarroiche sono accompagnate anche da muco, sangue o da residui di cibo non digeriti.

Tutti questi aspetti anamnestici sono fondamentali nella scelta degli esami da richiedere come approfondimento.

Se ad esempio fosse presente un forte dimagrimento accompagnato da palpitazioni, agitazione e insonnia sarebbe indispensabile indagare la funzione tiroidea, mentre se fosse presente una forte stanchezza con perdite di sangue con le feci sarebbe più utile verificare il metabolismo del ferro ed effettuare una colonscopia.

Naturalmente ogni situazione deve essere discussa e compresa con l’aiuto del proprio medico di fiducia.

In generale potrebbe essere utile un esame delle feci che comprenda una coprocoltura, la ricerca dei parassiti e dei miceti fecali, un esame chimico-fisico delle feci e il dosaggio dell’elastasi pancreatica per verificare la presenza di malassorbimento, il dosaggio della calprotectina fecale come indice di infiammazione intestinale e la ricerca del sangue occulto fecale.

Per quanto riguarda quest’ultimo esame e la ricerca dei parassiti è preferibile ripetere l’indagine per 3 giorni consecutivi per avere una maggior sensibilità diagnostica. Un esame completo delle feci aiuta a comprendere meglio il funzionamento intestinale e permette di indirizzare la diagnosi.

Una volta inquadrato il problema sul piano diagnostico è possibile approfondire il discorso sul versante nutrizionale.

L’effettuazione di un esame come Recaller o BioMakers permette di verificare i livelli di infiammazione da cibo con il dosaggio di BAFF e PAF e di valutare il proprio personale profilo alimentare.

Ridurre l’infiammazione da cibo si traduce nella maggior parte dei casi in un miglior funzionamento gastrointestinale e in una riduzione della sintomatologia.

In base alle proprie positività si imposteranno nella stessa settimana giorni di dieta in cui evitare gli alimenti risultati positivi e giorni di libertà in cui reintrodurli in una logica di recupero della tolleranza alimentare molto simile allo svezzamento infantile.

Al controllo dell’infiammazione da cibo è preferibile affiancare buone abitudini come una prima colazione abbondante e una corretta masticazione.

Tutto quello che si mangia a prima colazione, intesa come il pasto effettuato entro un’ora dal risveglio, viene digerito sicuramente meglio rispetto a quello che viene mangiato la sera favorendo i processi digestivi.

Allo stesso modo l’abitudine di appoggiare la posata tra un boccone e l’altro è d’aiuto per ricordarsi di masticare correttamente con l’obiettivo di favorire una corretta digestione.

Per finire considerando che in parte hai correlato questi disturbi a un possibile periodo di maggior stress è possibile intervenire con un rimedio come Nux vomica 9 CH di cui utilizzare 3-4 granuli 3-4 volte nel corso della giornata riducendo o aumentando la frequenza in base alla sintomatologia.

Questo rimedio omeopatico agisce da un lato nell’aiutare a controllare meglio lo stress e dall’altro nell’attenuare la sintomatologia gastrointestinale.

Molto utili anche l’utilizzo di enzimi digestivi soprattutto se l’esame delle feci ha confermato la presenza di una cattiva digestione e di un cattivo assorbimento intestinale.

Si utilizzerà ad esempio un prodotto come Enzitox di cui assumere una capsula prima dei 3 pasti per cicli di circa 10 giorni serenamente ripetibili il mese successivo. Il supporto con enzimi digestivi si rivela spesso molto utile per ridurre la sintomatologia e per migliorare le potenzialità digestive.