Un seno troppo dolce: relazione tra volume del seno e diabete
“Dottore, ma perché mi sta crescendo il seno?”. È una domanda che mi sento fare frequentemente da signore oltre i 40 anni, spesso vicine alla menopausa e talvolta già francamente al di là di essa. Donne che hanno magari sperato, senza successo, nello stesso aumento di misura negli anni precedenti e che si trovano a dover affrontare inaspettatamente uno o più cambi di taglia del reggiseno.
Il tema però non riguarda solo l’estetica o la forma del proprio corpo. Già nel 2010 un gruppo di ricercatori canadesi della Queen’s University aveva evidenziato un rapporto diretto tra aumento del volume del seno, almeno al di sopra dei 40 anni, e tendenza al diabete.
La loro ricerca è stata pubblicata su Obesity (Silver Spring), analizzando la relazione tra volume del seno, quantità di grasso al suo interno, presenza di resistenza insulinica e possibile sviluppo futuro di diabete (Janiszewski PM et al, Obesity (Silver Spring) 2010 Jun;18(6):1183-7. doi:0.1038/oby.2009.336. Epub 2009 Oct 22).
A conferma di quanto rilevato da questo lavoro, un gruppo di ricercatori australiani ha pubblicato nel Marzo 2020, sul Journal of Sport and Health Science, una ricerca che conferma la stretta relazione tra aumento delle dimensioni del seno, aumento del peso e assenza o riduzione dell’attività fisica. Un tema che non riguarda solo il possibile sviluppo di diabete, ma anche la prevenzione delle malattie tumorali.
Un gruppo di epidemiologi californiani e di oncologi della Harvard Medical School ha infatti discusso la relazione tra aumento del grasso sottocutaneo (quello che ingrossa il seno) e grasso viscerale (quello che dipende dallo scarso controllo degli zuccheri) in relazione alla sopravvivenza nella malattia tumorale della mammella, e i risultati della ricerca sono stati pubblicati su Obesity (Silver Spring) nel Giugno 2019.
L’aumento inaspettato del volume del seno è quindi di un segnale importante che l’organismo trasmette verso l’esterno.
Le tre forme di infiammazione correlate al cibo. Una evoluzione scientifica che coinvolge tutti
In una epoca in cui le dimensioni del seno cambiano spesso da un giorno all’altro in virtù di interventi di chirurgia plastica, o a seguito di interventi chirurgici connessi con specifiche malattie degenerative, questi lavori sono un vero e proprio richiamo alle mammelle come organo profondamente connesso all’intero organismo e non solo legato alla ormonalità sessuale.
L’aumento del contenuto in tessuto adiposo sottocutaneo, è parallelo all’aumento del tessuto grasso viscerale, quel particolare tipo di grasso che porta con sé una relazione diretta con l’insulino resistenza e con il rischio diabetico. Le soluzioni non stanno ovviamente nella chirurgia plastica, ma nella attivazione del movimento (con adeguato reggiseno…) e nella adozione di scelte alimentari che regolino il metabolismo degli zuccheri, la resistenza all’insulina e li livelli infiammatori.
Grazie a queste ricerche, nel centro SMA in cui lavoro assieme allo staff di medici e nutrizionisti del centro, l’evidenza di questo sintomo (l’aumento inaspettato del volume del seno), ci porta a richiedere non solo il controllo del sovrappeso, ma una specifica attenzione ai fenomeni di glicazione, attraverso l’effettuazione di un test PerMè che studia insieme l’infiammazione dovuta agli alimenti e l’infiammazione dovuta agli zuccheri.
L’azione terapeutica nei confronti di quel tipo di ingrassamento è consentita dall’attività fisica, da un programma nutrizionale che controlli l’infiammazione e la glicazione e regoli l’insulina, e dall’uso di integratori come l’acido lipoico, il cromo o l’inositolo, specificamente adatti a favorire la trasformazione del grasso viscerale in energia, favorendo il dimagrimento localizzato.
Il tema cardinale non è la dimensione del seno in sé, ma la condizione metabolica e infiammatoria che la modifica. Questa, ormai, è riconosciuta scientificamente come concausa del diabete e delle malattie degenerative.
Non serve ridurre il seno, ma controllare questi aspetti che l’aumento di taglia ha segnalato, e la prevenzione antitumorale si attiva, a infiammazione ridotta e a insulina regolata, anche se si dovesse restare un po’ più paffuti del normale o lievemente più cicciottelli. Si attiva cioè una salvaguardia della propria esistenza in un sano bilanciamento emotivo e di forme del seno che continuino a restare dolci senza bisogno di facilitare il diabete…