Perché mangiare carciofi fa bene
Raccolti a inizio di primavera, dopo il freddo autunnale, che siano crudi o cotti, le qualità di tipo metabolico e biochimico dei carciofi sono davvero interessanti.
Sono moltissimi gli studi che evidenziano una valenza del carciofo in termini di attività anticancerogena e antineoplastica.
Addirittura, a quanto pare, l’estratto dalle foglie della pianta sembra produrre uno stimolo alla morte di alcune cellule tumorali, come nel caso del mesotelioma e del cancro della mammella. Sembra che questo effetto dipenda da una modulazione dell’espressione genetica nelle cellule tumorali e dalla produzione selettiva di “reagenti dell’ossigeno” (che producono danno locale).
Gli effetti positivi del carciofo proseguono.
Ad esempio: avete presente quanto costi un probiotico acquistato in farmacia? I carciofi sono ottimi in questo senso, stimolando la buona nutrizione selettiva di quei batteri intestinali (i lattobacilli) che tanto sono utili al mantenimento e alla produzione di una buona salute.
La salute della flora intestinale si è rivelata un punto importante per il mantenimento non solo di uno stato di benessere, ma anche di una buona condizione di non patologia: alcune malattie psichiatriche, allergiche e immunologiche hanno rivelato uno stato della flora intestinale alterato che, se modulato, produce miglioramenti della sintomatologia.
Il carciofo è stato spessissimo usato nelle antiche medicine tradizionali come stimolante della diuresi, della salute del fegato e della cistifellea. Gli effetti della pianta, e della parte che tradizionalmente è mangiata, appaiono ad esempio utili nel trattamento dell’epatotossicità che può essere indotta da alte dosi di Paracetamolo.
L’utilità si evidenzia anche sul frangente metabolico dove il carciofo può avere effetti molto interessanti di riduzione del colesterolo totale e LDL (quello che è fattore di rischio per il danno cardiovascolare).
La parte che si mangia del carciofo ha anche effetti di modulazione dei picchi glicemici.
Si tratta sicuramente di un effetto diretto della fibra contenuta nel carciofo nella riduzione del picco glicemico. D’altra parte, anche solo l’estratto, senza fibra, della testa del carciofo, produce l’effetto descritto.
Significa che il carciofo diventa davvero interessante per chi stia cercando un miglioramento dei propri livelli glicemici e, più in generale la propria salute e infiammazione generale.
Gli effetti di una non buona modulazione degli zuccheri del sangue sono tra le maggiori cause di patologia metabolica e non solo, rappresentando, la resistenza insulinica un fattore di rischio importante per quasi qualsiasi patologia e malattia.
Il carciofo è per questi motivi un alleato utile e fedele, soprattutto quando è proposto dal periodo stagionale che consente di sfruttare a pieno anche il potenziale antiossidante della pianta.
Che sia mangiato “foglia a foglia”, nelle lasagne o come insalata con olio e limone, il carciofo può aggiungere gusto e salute in maniera semplice e piacevole, con buona pace di fegato, intestino e salute generale.