Lieviti, carboidrati e zuccheri: si può essere “ubriachi” di pasta?
Si può essere ubriachi senza bere alcolici? Un numero crescente di ricerche dice che può succedere, anche se raramente, per il tipo di fermentazione che si sviluppa nell’organismo in presenza di un eccesso di zuccheri, di carboidrati e di lieviti.
Il nome tecnico di questo disturbo è “Gut fermentation syndrome” o “Auto-brewery syndrome”, che tradotto in italiano significa “sindrome della fermentazione intestinale” o “sindrome della distillazione automatica”. Alcuni la definiscono anche come “sindrome della “fabbrica di birra automatica”.
Una descrizione di questo particolare disturbo è stata pubblicata nel Giugno 2020 su “StatPearls”. Si tratta di una condizione in cui la fermentazione intestinale di lieviti, funghi o batteri produce una quantità elevata di etanolo (alcol). Chi ne soffre manifesta molti dei sintomi tipici della ubriachezza o della intossicazione alcolica senza avere bevuto alcol e segnalando però una frequente assunzione alimentare di zuccheri e di carboidrati (Painter K et al, StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2020 Jan. 2020 Jun 26).
Un poco di alcol si produce sempre durante la digestione, in quantità ridotte e in genere ininfluenti. In questo disturbo invece, presente soprattutto in persone diabetiche, obese e con malattie infiammatorie intestinali come il Crohn, le quantità di alcol prodotte sono molto elevate e oltre ad essere rilevabili dall’etilometro possono appunto evidenziare i sintomi tipici dell’eccesso alcolico. Si tratta di una condizione che gli autori definiscono molto rara, ma che è probabilmente sottostimata rispetto alla realtà perché scarsamente ricercata.
I batteri e i lieviti più frequentemente correlati a questo disturbo sono il Saccharomyces cerevisiae e diversi ceppi di Candida. Il fatto che si riscontri un livello di etanolo endogeno più elevato della norma in pazienti con diabete di tipo 2 e con steatosi epatica (NAFLD) potrebbe giustificare il rapporto così stretto tra steatosi e assunzione di zuccheri.
È evidente che siano già state proposte delle considerazioni medico-legali su questa possibilità che potrebbe evidenziare apparenti assunzioni di alcol in chi non ha invece bevuto nessun alcolico (Akbaba M in Traffic Injury Prevention, 2020). Ma, ripeto, questo tipo di risposta simile alla intossicazione alcolica è rara.
Per esperienza diretta, sviluppata nel nostro centro SMA di Milano, abbiamo invece spesso riconosciuto sintomi successivi al pasto quali:
- lieve stordimento
- difficoltà di concentrazione
- stanchezza
- sensazione di equilibrio non fermo
in persone che sono affette da infiammazione da alimenti e da zuccheri. In particolare, negli anni scorsi trovavamo spesso questi sintomi (simili a quelli di una modesta assunzione alcolica) soprattutto in persone con infiammazione da lieviti che mangiavano pane, formaggi, aceto, cracker e yogurt senza neppure sfiorare bevande alcoliche.
Oggi, grazie agli studi approfonditi sulla infiammazione dovuta agli zuccheri (glicazione), sappiamo con certezza che gli stessi sintomi possono svilupparsi per l’assunzione di zuccheri, di dolci, di eccessi di frutta e di carboidrati raffinati.
L’esperienza di trattamento di questi disturbi, erroneamente riferiti ad una difficoltà digestiva, riporta quasi sempre la persona a riposizionare la propria alimentazione in modo personalizzato e a stare decisamente meglio, con vantaggi sulla efficienza fisica, sulla concentrazione e sulla resa mentale.
Uno degli esempi più classici che illustro è riferito a persone con infiammazione da lieviti che magari a pranzo mangiano solo dell’ottimo pane integrale con un poco di mozzarella magari biologica (entrambi prodotti fermentati) e che si sentono appesantiti, intontiti e deconcentrati per tutto il pomeriggio. L’assunzione di un caffè con due cucchiaini di zucchero in genere va a complicare i sintomi per effetto della glicazione.
Sono esempi semplici, ma rispecchiano situazioni frequentissime, in cui la scelta personalizzata alimentare può aiutare il percorso di riequilibrio per il proprio benessere.