Legumi per tutti, aria nella pancia per nessuno
Ceci, fagioli e leguminose sono un regalo della natura per la dieta, il benessere e la linea.
Ogni volta che si parla di questi prodotti di origine vegetale è inevitabile che qualcuno se la ridacchi pensando alla pancia piena di aria che, in effetti, segue spesso l’assunzione di questi alimenti.
La produzione di aria nella pancia, nota anche come “meteorismo”, dipende principalmente da tre fattori: l’infiammazione generale, la non abitudine dell’intestino a interagire con l’alimento e la non abitudine dell’intestino a interagire con la fibra.
Gli stessi motivi che rendono questi alimenti spaventosi sono anche quelli che ne fanno mezzi utili e importanti per raggiungere il benessere desiderato.
Come già noto a molti, la varietà alimentare è una delle risorse più importanti al fine del mantenimento o del recupero di una buona salute. Ed ecco che le leguminose spezzano la routine, aiutando a ridurre quell’infiammazione da cibo che in un primo momento può causare un po’ di fastidio alla loro introduzione.
Un organismo infiammato reagisce agli alimenti nuovi come una persona spaventata reagirebbe, lasciata sola in un posto che non conosce. Nella fattispecie, l’intestino umano, in questa occasione, non digerisce bene, mentre la flora intestinale produce aria.
Sfiammare l’organismo è il primo passo per renderlo nuovamente in grado di reagire agli stimoli in maniera coerente, tollerante e intelligente (come una persona spaventata che impara a interagire con l’ambiente).
La tolleranza alimentare che consente tale adattamento può essere raggiunta attraverso una dieta di rotazione che permetta di affiancare settimanalmente prodotti nuovi a quelli che si è da sempre abituati a mangiare.
Ecco che sostituire i fagioli con il tonno alla pasta col pomodoro per un paio di giorni a settimana può in un primo momento creare un po’ di subbuglio a fronte di tanto bene nel lungo periodo.
L’azione di riduzione dell’infiammazione da cibo non è l’unica cosa positiva che le leguminose regalano a chi ne mangia: esse sono ricche di fibra vegetale, minerali e grassi polinsaturi (buoni).
Nel complesso questi alimenti proteggono il sistema cardiocircolatorio, la linea, il cervello. Aiutano a regolare la glicemia, abbassano l’infiammazione generalizzata e, spesso, riducono anche il conto sullo scontrino del supermercato.
Nel tempo, inoltre, non solo l’aria nella pancia a loro dovuta diventa inesistente grazie all’adattamento costruito, ma anche il gonfiore addominale tipico del post pranzo scompare, quando essi siano utilizzati nella logica di una dieta di rotazione che controlli l’infiammazione da cibo.
È indubbio che le leguminose siano doni della natura da usare con serenità, amicizia e gusto.
Alcuni suggerimenti interessanti sulla preparazione di piatti che ne contengano si trovano sul blog di Marina Necchi, Le Ricette di Marina.
Tra questi: le crêpes di ceci e castagne, l’hummus, i falafel (polpette di ceci), le lenticchie.
È comunque importante ricordare che ai fini di una sensata introduzione proteica giornaliera, le più celebri leguminose, una volta idratate, contengono circa la quantità proteica di un qualsiasi cereale. Cosiderarle alimenti ad “alto quantitativo proteico” potrebbe per alcuni essere fuorviante.
Le leguminose sono infatti costituite più da carboidrati che da proteine e per questo è utile abbinarle a un’altra fonte proteica nel pasto.
Se per gli infiammati è meglio cominciare a far uso di queste meraviglie alimentari nel fine settimana, possibilmente lontano da occasioni di obbligata socialità, con il tempo esse diventano uno strumento di salute potente, buono, soddisfacente, per tutti, senza più aria nella pancia per nessuno.