Alimentazione e stile di vita possono prevenire la retinopatia diabetica o migliorarne il decorso?
L’International Diabetes Federation ha evidenziato che nel 2019 l’incidenza di diabete (DM) a livello mondiale è stata del 9,3% negli adulti di età compresa tra 20 e 79 anni (circa 463 milioni di persone) ed è previsto un aumento al 10,9% (700,2 milioni) prima del 2045.
La sua diffusione è quindi in aumento e con essa anche il numero di persone che soffrono delle possibili complicanze come la retinopatia, i problemi renali e i danni microvascolari.
Si tratta di un problema sociale, pertanto è molto importante individuare gli strumenti di prevenzione.
Una revisione della letteratura pubblicata sulla rivista Nutrients nel 2022 ha evidenziato che, oltre al trattamento farmacologico, una dieta appropriata associata ad attività fisica, possono svolgere un ruolo chiave nel gestire il diabete e prevenire o rallentare lo sviluppo della retinopatia diabetica (DR).
La retinopatia diabetica è una complicanza che colpisce i vasi sanguigni della retina, e deriva soprattutto dall’azione ossidante e infiammatoria degli AGEs, cioè dei prodotti di glicazione che si formano a causa degli elevati livelli di zuccheri nel sangue e se non gestita adeguatamente può portare a cecità.
È evidente, quindi, che il primo aspetto sui cui lavorare è il controllo della glicemia e delle sue fluttuazioni.
Alcuni accorgimenti base si rivelano essere efficaci:
- comporre i piatti seguendo lo schema del piatto tripartito, con verdure, fonti di proteine magre, fonti di carboidrati e grassi buoni permette di modulare gli sbalzi glicemici;
- prediligere il consumo di cereali integrali. Le fibre rallentano la velocità di assorbimento degli zuccheri e modulano l’attività del microbiota;
- regolare il consumo gli zuccheri semplici ed evitare l’uso di dolcificanti che come è ormai noto che contribuiscono alla formazione degli AGEs;
- limitare il consumo dolci e bevande dolci;
- limitare il consumo di bevande alcoliche;
Conoscere proprio livello di glicazione attraverso un Glyco test è utile per lavorare sulla prevenzione e intervenire in modo mirato e personalizzato.
È stato dimostrato che svolgere regolarmente sia attività aerobica che di forza, compatibilmente con le proprie possibilità sia fondamentale. Infatti, i pazienti con DM che conducono uno stile di vita sedentario hanno un rischio maggiore di sviluppare retinopatia diabetica rispetto a coloro che vivono attivamente.
L’allenamento aerobico (camminare, fare jogging, andare in bicicletta e nuotare) e quello di forza (con pesi liberi, macchine o fasce di resistenza) aumentano la densità mitocondriale, la sensibilità all’insulina, gli enzimi ossidativi e l’efficienza della massa magra. Inoltre, migliorano il profilo lipidico e il controllo della pressione.
Già uno studio del 2017 aveva evidenziato che gli individui che avevano aumentato la propria attività fisica e modificato le abitudini alimentari precocemente avevano ridotto la probabilità di sviluppare retinopatia diabetica dal 29 al 58%.
Inoltre, il rischio di progressione della DR potrebbe essere ridotto del 40% se l’attività fisica venisse intrapresa per non meno di 30 minuti per cinque giorni alla settimana.
Un altro aspetto di grande rilevanza è il controllo pressorio. L’ipertensione aumenta lo stress ossidativo indotto dalla glicemia, causando lesioni molecolari più gravi. Oltre all’aiuto farmacologico, è importante considerare la riduzione del consumo di sale e dei prodotti che lo contengono, come affettati, formaggi stagionati, pesce affumicato, salse, crackers, grissini, prodotti da forno e perfino biscotti e cereali da colazione.
Preferire prodotti freschi, i cereali a cui non è stato aggiunto sale e abbondare con la verdura sono certamente scelte utili. Anche l’uso di spezie ed erbe aromatiche contribuisce a ridurre il consumo di sale e ad assumere sostanze con potenziale antiossidante.
Alcuni studi suggeriscono che l’assunzione di antiossidanti (composti in grado di ritardare, inibire o prevenire le lesioni ossidative) sia attraverso la dieta che attraverso integratori, possa essere benefica per prevenire o rallentare la progressione della retinopatia diabetica. Tuttavia, è importante sottolineare che la ricerca su questo argomento è ancora in corso. I polifenoli, si trovano principalmente nella verdura, nella frutta, negli alimenti integrali e nei loro prodotti, ad esempio nel cioccolato, nel vino, nell’olio d’oliva o nel tè.
Ci sono dati molto promettenti che riguardano fitocomposti come resveratrolo (presente nell’uva), acido clorogenico (presente nel caffè, nelle mele e nei cereali), epigallocatechine gallate (tè verde) ma anche curcuma, selenio, vitamina D e acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi. L’elenco potrebbe continuare.
La dieta mediterranea, ricca di queste sostanze può essere considerata anche in questo caso un modello di riferimento. Il gruppo di ricerca di Diaz-Lopez nel 2015 ha studiato gli effetti della dieta mediterranea arricchita con olio extra vergine di oliva o noci e li ha confrontati con quelli di una dieta a basso contenuto di grassi in uno studio prospettico di 6 a cui parteciparono 3600 soggetti. La dieta mediterranea arricchita con olio d’oliva è stata associata a una riduzione del rischio di retinopatia di oltre il 40%.
La promozione di un corretto stile di vita può fare la differenza in termini di prevenzione ma anche aiutare a preservare la qualità della vita dei pazienti che già sono affetti dalla patologia.