Diabete e metformina: aiutare la terapia con cromo, quercetina e inositolo
Prevenire il diabete, intercettare cioè le caratteristiche metaboliche, infiammatorie e genetiche che portano a sviluppare la malattia (diabete di tipo 2 o DT2) consente di aggiungere dagli 8 ai 12 anni di vita in buona salute alla propria aspettativa di vita (European Heart Journal, 2008).
Per questo proponiamo da molti anni la lettura della glicazione e delle caratteristiche genetiche che la facilitano come uno degli strumenti (Glyco Test) più importanti e pratici per identificare la propria categoria di rischio e contrastare il percorso patologico in corso.
Anche quando il diabete si manifesta però, c’è la possibilità di integrare la terapia e dare all’organismo degli strumenti in più per agire efficacemente nella terapia.
In particolare uno degli elementi più critici nel provocare i danni dovuti alla glicazione è il metilgliossale, di cui è stata documentata la responsabilità nella variabilità glicemica e nelle manifestazioni di neurodegenerazione precoce come l’Alzheimer o il Parkinson.
Oltre alla personalizzazione dietetica, indispensabile per controllare realmente i danni da zuccheri, nella terapia delle iperglicemie e del diabete di tipo 2 viene spesso utilizzata la metformina, che tra le sue diverse azioni ha anche quella di attivare la gliossalasi, un enzima in grado di metabolizzare il metilgliossale e renderlo quasi innocuo.
In un lavoro pubblicato sul Journal of Nutrition nel 2018 si è evidenziato che la quercetina (e non altri polifenoli) è in grado di ridurre i livelli di metilgliossale in una popolazione di adulti selezionata. Ridurre il metilgliossale significa già “dare una mano” al trattamento farmacologico e contribuire alla prevenzione dei danni dovuti alla glicazione.
La quercetina è presente già in molti alimenti in modo naturale. Tra i più ricchi ci sono capperi, mele (per questo forse il detto “una mela al giorno leva il medico di torno…”), cipolle, agrumi, infuso di tè, broccoli, mirtilli, miele, agrumi e ciliegie e ben sapendo che la glicazione elevata è molto frequentemente la causa o la concausa delle reazioni allergiche non comprese, si capisce perché spesso la quercetina sia usata anche come prodotto antiallergico.
Un gruppo di ricercatori della North Carolina University ha pubblicato nel 2021, sempre sul Journal of Nutrition, un lavoro in cui si è dimostrata per la quercetina un’azione di riduzione dei danni da metilgliossale indotti nel topo insieme al controllo dei terribili AGEs (i prodotti terminali della glicazione), implicati in numerose patologie croniche.
Sappiamo già con certezza che l’inositolo è un fine regolatore del metabolismo e che il cromo supporta l’azione di regolazione della glicemia, e usiamo spesso sia Inositox sia Glucontrol base (che contiene inositolo e cromo oltre a selenio e manganese) nella prevenzione della evoluzione diabetica.
Uno studio effettuato da ricercatori dell’Università di Padova ha portato alla pubblicazione su Nutrients, nel 2021, di un lavoro in cui il cromo, come integratore, è stato aggiunto alla metformina come trattamento di pazienti diabetici (di tipo 2) in cui il controllo della glicemia con la sola metformina non era soddisfacente.
L’aggiunta di cromo ha portato al riequilibrio e alla ottimizzazione dei valori di glicemia e di emoglobina glicata nei soggetti trattati, confermando così il forte impatto che alcune scelte più “integrate” possano portare anche per sostenere l’azione e l’efficacia di farmaci correttamente prescritti.