Cibi ultra trasformati e possibili rischi per la salute: facciamo scelte consapevoli
Negli ultimi anni, la produzione e il consumo di alimenti ultra-trasformati (UPF o Ultra Processed Food) sono aumentati considerevolmente in tutto il mondo.
Negli Stati Uniti, i dati sul consumo individuale indicano che i cibi ultra-processati costituiscono circa il 60% dell’assunzione calorica giornaliera e contribuiscono a fornire circa il 90% dell’energia proveniente dagli zuccheri aggiunti, mentre nei paesi Europei la percentuale di assunzione giornaliera di energia dagli UPF varia dal 24,4% al 36%.
Svariati studi mostrano una correlazione tra un consumo eccessivo di alimenti ultra-trasformati ed esiti avversi per la salute, inclusi disturbi infiammatori gastrointestinali, decadimento cognitivo precoce, alterazioni del sistema immunitario e sviluppo di malattie metaboliche tra cui diabete e l’obesità.
È importante sottolineare che gli UPF non sono i cibi industriali in generale, ma solo alcuni alimenti che hanno subito particolari tipi di trasformazioni. Infatti, tra i cibi industriali si possono trovare ottimi prodotti. Industriale, non significa dannoso!
Una definizione di cibi ultra trasformati è stata codificata attraverso la classificazione validata (NOVA) dall’equipe del professor Monteiro dell’Università di San Paolo, in Brasile.
Secondo questo sistema gli alimenti e i prodotti alimentari possono essere suddivisi in quattro categorie in base al grado di lavorazione: alimenti a basso contenuto di grassi e non trasformati (es. frutta fresca, verdura o legumi), ingredienti culinari (es. olio, burro, miele, zucchero, brodi, ecc.), alimenti trasformati (succhi di frutta o verdure in scatola con sale) e alimenti ultra trasformati (come snack, dolciumi, crackers, biscotti, würstel, soft drink, carni e pesci ricostituiti, ecc.).
Gli UPF includono sostanze alimentari non utilizzate nelle preparazioni culinarie, in particolare aromi, coloranti, dolcificanti, emulsionanti e altri additivi utilizzati per imitare le qualità sensoriali del prodotto non trasformato o per mascherare qualità indesiderabili del prodotto finale. Sono spesso molto appetibili, economici e facili da mangiare, poiché di solito sono pronti al consumo al momento dell’acquisto o richiedono pochissima preparazione e inoltre, hanno scadenze lunghe.
Un consumo aumentato di UPF è certamente correlato ad un incremento di assunzione di zuccheri aggiunti, grassi saturi ma soprattutto grassi trans, sale nonché una diminuzione di fibre, proteine, potassio, zinco e magnesio e vitamine A, C, D, E, B12 e niacina ed influisce negativamente sulla qualità nutrizionale della dieta.
Sappiamo che questo può alterare gli equilibri e in funzionamento del microbiota intestinale, aumentare i livelli di glicazione e lo stato infiammatorio dell’organismo esponendolo ad un rischio maggiore di sviluppare patologie.
Nello studio SMA con cui collaboro i percorsi alimentari proposti prevedono un’attenta valutazione dei livelli di infiammazione e di glicazione che possono derivare da un’alimentazione squilibrata, ripetitiva e ricca di alimenti ultra-trasformati e un’educazione alimentare personalizzata sulla base del quadro generale emerso che prevede anche l’acquisizione di competenze nella lettura delle etichette e nella composizione dei pasti, volte a migliorare la qualità della propria dieta.
È giusto ricordare che non ci sono cibi “nemici” in senso assoluto. Sono la quantità e la frequenza di assunzione che possono determinare gli effetti negativi. Una base alimentare sana e variata, permetterà di godersi anche qualche cibo ultra-trasformato in serenità.
Conoscere le proprie necessità e scegliere in modo consapevole, rimane la strada migliore per preservare o migliorare il proprio benessere.
Bibliografia
Huiping L. et al. 2022. Association of Ultraprocessed Food Consumption With Risk of Dementia: A Prospective Cohort. Neurology 2022
Walchyria O. P. et al. 2022. Maternal Consumption of Ultra-Processed Foods-Rich Diet and Perinatal Outcomes: A Systematic Review and Meta-Analysis. Nutrients
Martini D. et al. 2021. Ultra-Processed Foods and Nutritional Dietary Profile: A Meta-Analysis of Nationally Representative Samples. Nutrients
Monteiro C.A. et al. 2016. NOVA. The star shines bright. [Food classification. Public health] World Nutrition January-March 2016