Vene e circolazione: la cura arriva dagli antinfiammatori naturali
La protezione delle vene comincia sempre a tavola. Negli ultimi anni (dal 2017) si è capito che i fenomeni di glicazione, dovuti all’eccesso individuale di zuccheri, svolgono una azione di danno sulle superfici interne di arterie e vene (endotelio) contribuendo alla reazione infiammatoria che ne determina la congestione o la patologia.
Una volta che si riesca a ridurre l’infiammazione dovuta al cibo e all’eccesso di zuccheri, l’organismo non ha più bisogno di “gettare acqua sul fuoco” e l’edema e il gonfiore si riducono. Nel centro SMA in cui lavoro utilizziamo, per la valutazione di questi aspetti, i test di GEK Lab che consentono di misurare sia i livelli di infiammazione da cibo sia quelli dovuti agli zuccheri.
Quando l’infiammazione è attiva e citochine come BAFF e PAF sono presenti in quantità elevata, si può evidenziare una importante ritenzione idrica che è uno dei meccanismi con cui l’organismo cerca di diluire la concentreazione eccessiva di sostanze infiammanti. Con una dieta personalizzata antinfiammatoria le gambe diventano più sgonfie mentre la congestione dei plessi venosi si riduce. Lo stesso vale per il MGO (Metilgliossale) derivato dagli zuccheri, che accentua sulle vene e sulle arterie i processi infiammatori.
Questo vale sia per i problemi di gambe gonfie, sia per i disagi dovuti a vene varicose o a problemi emorroidari.
In tutte queste condizioni l’infiammazione gioca un ruolo determinante e quindi è importante intervenire “a monte” con la dieta (infiammazione da cibo e da zuccheri) e “a valle” con il supporto di alcune sostanze naturali che per molte persone sono ormai diventate un supporto efficace per il trattamento dei problemi venosi di cui soffrono.
Tra le sostanze naturali utili per il trattamento dei disturbi venosi, troviamo sicuramente il Picnogenolo, estratto dalla corteccia del pino marittimo o del larice, la cui efficacia antinfiammatoria e antiossidante riguarda anche tutto l’organismo e tutte le patologie croniche o degenerative, come dimostrato da una importante metanalisi della Cochrane pubblicata nel 2012 (Schoonees A et al, Cochrane Database Syst Rev. 2012 Apr 18;4:CD008294. doi: 10.1002/14651858.CD008294.pub4).
Dell’utilità di altre sostanze naturali abbiamo conoscenza attraverso numerosi lavori, come quello pubblicato sul Journal of Vascular Surgery, in cui l’apporto di proantocianidine naturali (contenute nei semini dell’uva, ad esempio) svolgono una importante azione di fluidificazione sanguigna, che impedisce i fenomeni trombotici così frequenti nella patologia emorroidaria (Zhang Y et al, J Vasc Surg. 2011 Mar;53(3):743-53. doi: 10.1016/j.jvs.2010.09.017. Epub 2010 Nov 20).
Una ulteriore metanalisi della Cochrane, pubblicata nel 2016, ha confermato l’azione di alcuni prodotti “flebotonici” come la Centella asiatica, il Picnogenolo, i rutosidi e altri ancora nel trattamento della insufficienza venosa, sia quindi per quanto riguarda il problema degli arti inferiori sia per quanto riguarda le problematiche emorroidarie (Martinez-Zapata MJ et al, Cochrane Database Syst Rev. 2016 Apr 6;4:CD003229. doi: 10.1002/14651858.CD003229.pub3).
Non è certo una cosa da poco, perché significa che l’assunzione di prodotti come Isocell Forte (al dosaggio sotto indicato), come Cumadren Crono (a base di Meliloto, Rutina e Frassino – 1-2 compresse al giorno) o come Pinoflavo (1 capsula al giorno), da usare nelle diverse condizioni di patologia venosa, svolgono comunque una azione di riequilibrio generale che rappresenta uno degli scopi rilevanti di una medicina attenta al trattamento anche dei sintomi, ma soprattutto di un equilibrio organico integrato per un benessere duraturo.
Le regole del marketing sono molto particolari e poiché l’abbinamento di Centella, Tarassaco, Meliloto, Tè verde e Rutina agisce efficacemente anche sulla infiammazione e sulla ritenzione idrica della cellulite, Isocell Forte è venduto con una simpatica immagine che richiama a questa ultima condizione, e mi trovo spesso a dover spiegare a signori (maschi) di una certa età che il prodotto che gli sto suggerendo non serve per trattare la loro eventuale cellulite, ma che è uno dei più efficaci che conosca anche per il trattamento delle emorroidi.
Il supporto al trattamento dei disturbi venosi deriva anche da alcune abitudini “sane” che sono sicuramente di stimolo alla guarigione e dall’apporto di alcuni minerali (Zinco, Rame, Manganese e Selenio ad esempio) attivi nella riparazione venosa e nel mantenimento di un buon sistema circolatorio.
Per questo affianco sempre un prodotto come Oximix 5+ Circulation (una capsula ogni giorno a prima colazione) al trattamento deciso per il singolo disturbo.
In tutti i casi va sempre considerato che una buona circolazione in generale e una ottima tonicità venosa si mantengono grazie ad una alimentazione ricca di frutta e verdura e a una adeguata attività fisica.
Solo in caso di tromboflebite in corso è controindicato il movimento. In tutti gli altri casi una attività fisica leggera, anche solo una camminata, sono strumenti efficaci per aiutare il controllo della congestione circolatoria presente, sia in caso di varici, sia in caso di disturbi emorroidari.