Cibo, dieta e socialità
DOMANDA
La mia migliore amica è tremendamente schizzinosa per tutto ciò che riguarda il cibo. Non solo è perennemente a dieta, ma evita completamente la maggior parte delle cose che mangiano tutti. Se porta un dolce, magari è senza zucchero, e nessuno lo prende. Alla fine, quando siamo in compagnia, questo atteggiamento produce un senso di forte disagio a tutti i presenti. Io le voglio molto bene, e sono preoccupata che finisca per essere emarginata dagli altri. Cosa posso fare?
RISPOSTA
Cara Lettrice,
se si tratta della tua migliore amica, è probabile che sia disposta ad ascoltarti se, con delicatezza, comincerai a mostrarle gli effetti del suo atteggiamento.
Ovviamente si tratta di un discorso da affrontare in privato, magari proprio mentre riparlate di com’è andata una festa. Non è un caso se tutti vi sentite a disagio quando mangiate con lei: intorno al cibo consumato in compagnia si gioca una partita che ha molto più a che fare con la socialità che con l’alimentazione.
Perfino presso la SMA – Servizi Medici Associati, dove l’alimentazione è la prima forma di terapia, viene prestata un’attenzione significativa alla salvaguardia della socialità di chi segue una dieta. Nei regimi dietetici volti alla riduzione dell’infiammazione, per esempio, sono previste giornate o pasti liberi per favorire il recupero della tolleranza, ma di solito vengono collocati nei weekend e una sera in settimana, proprio perché nessuno debba rinunciare a mangiare con gli amici mentre si cura. E chi segue delle buone regole di base sa bene che non è il singolo sgarro a rovinare gli effetti generali.
Prova a pensare all’atteggiamento della tua amica. Perché, se non mangia zucchero, si ostina a portare un dolce quando potrebbe portare una pietanza che incontri il suo gusto e quello degli altri o una freschissima insalata (o anche dei fiori, a una cena più formale)?
Probabilmente sta segnalando il suo bisogno di essere vista nella sua diversità. Solo che lo fa in modo goffo e un po’ aggressivo, come testimonia il disagio che produce nei presenti. E infatti continua a mostrare la sua diversità attraverso un rifiuto, quello del cibo “che mangiano tutti”, e sottolineando regolarmente che lei è a dieta.
Come può sentirsi chi non pratica le sue stesse restrizioni pur avendo qualche chilo di troppo? Probabilmente giudicato. E chi invece segue una dieta, ma si permette di cenare in compagnia senza farne un dramma? Forse sollecitato a entrare in competizione.
Da sempre, le situazioni sociali sono riscaldate dalla presenza di cibo o di bevande. Tanto che, dovendo insegnare a un bambino come ci si comporta in società, si parte proprio dalle buone maniere a tavola. Bevendo e mangiando si celebrano successi ed eventi di ogni tipo, si commemorano ricorrenze, si stabiliscono legami, si consolidano rapporti familiari e di lavoro, ci si conosce, si familiarizza.
Se il cibo in sé è nutrimento per la vita, nelle occasioni sociali è la condivisione a risultare più importante. Ed è quest’ultima che, apparentemente, la tua amica sta rifiutando.
Molte donne, oggi, sono talmente concentrate sul peso da parlarne continuamente, senza rendersi conto che non per tutti questo è un tema di interesse primario.
Aiutandola a diventare consapevole del messaggio che il suo comportamento sta inviando agli altri, potrete scoprire insieme se è proprio quello che vuole comunicare. In questo caso, potrai suggerirle di esprimere la sua diversità anche in altri modi (per esempio con un abbigliamento un po’ eccentrico, o raccontando di uno spettacolo che nessun altro ha visto) oppure – di tanto in tanto – di rinunciare a farlo, per dare più valore a ciò che la rende simile ai vostri amici.
Se anche lei, come te, teme l’emarginazione, potrà continuare a evitare certi cibi, ma con maggiore discrezione (chi è a suo agio con la sua diversità non ha bisogno, in genere, di sbandierarla sulla pubblica piazza). Oppure potrà raggiungervi dopo cena o proporre di fare una passeggiata in montagna tutti insieme, qualche volta, invece di trovarvi sempre a mangiare.
Se invece si rifiuta di ascoltarti e di cercare soluzioni, aiutala a considerare la possibilità di consultare un esperto prima che il problema che ti sta a cuore si aggravi ulteriormente.