Secchezza e bruciore intimo: la natura può essere d’aiuto?
DOMANDA
Gentilissimo dottore,in seguito a una forte cistite curata con antibiotici convivo da circa un anno con un bruciore vaginale dovuto a una disbiosi che non mi da tregua. Ho curato l’Ureaplasma urealyticum risultato dal tampone, ma a nulla sono serviti dieci mesi di fermenti lattici per bocca e per via vaginale. Ho provato anche una terapia locale di estrogeni per due mesi ma la flora batterica non si ricostruisce. Sono in menopausa da cinque anni e ho una tiroidite di Hashimoto. Non so più a chi rivolgermi. Mi sento una donna a metà. Spero tanto che lei possa aiutarmi, la ringrazio.
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
se è vero che una disbiosi può essere la causa dei fastidi che ci racconti non è detto che l’alterazione delle flora batterica intestinale e vaginale sia la causa dei tuoi problemi e non una conseguenza anch’essa.
Il quadro dal nostro punto di vista è più complesso e multifattoriale: bisogna considerare la situazione ormonale sia sul versante della menopausa sia sul versante tiroideo, bisogna considerare il problema anche dal punto di vista infettivo considerando che tutto è cominciato con un’infezione urinaria e per finire è importante valutare la presenza di eventuali intolleranze alimentari. Tutti questi fattori possono interagire l’uno con l’altro sostenendosi a vicenda in una spirale viziosa.
Quindi prima di tutto è importante rivolgersi al proprio ginecologo e al proprio endocrinologo per un’attenta valutazione ormonale. In particolare è indispensabile controllare la funzione tiroidea in modo da essere certi che i valori di TSH, FT4 ed FT3 siano nella norma. Per quanto riguarda la menopausa oltre alla terapia locale a base di estrogeni spesso può essere d’aiuto integrare la terapia con l’utilizzo di fitoestrogeni. Su consiglio del proprio ginecologo è possibile utilizzare ad esempio una capsula a prima colazione di un prodotto come Fitolady: l’Angelica sinensis, l’Agnus castus e la Cimicifuga racemosa offrono un buon supporto durante la menopausa.
Per quanto riguarda le infezioni vaginali è di grande aiuto utilizzare una miscela di oli così preparata: 24 ml di olio di Iperico, 3 ml di olio essenziale di Melaleuca e 3 ml di olio essenziale di Lavanda. Questa miscela di oli può essere tranquillamente preparata dal farmacista e deve essere utilizzata per 1-2 applicazioni locali nel corso della giornata. L’olio essenziale di melaleuca e l’olio essenziale di lavanda svolgono una buonissima azione antimicrobica mentre l’olio di Iperico è di grande aiuto per le sue proprietà lenitive e riparative. Per la sua stessa formulazione quest’olio è molto utile grazie all’azione lubrificante che riduce la secchezza e la sensazione di irritazione.
Utile anche integrale l’alimentazione con una miscela di minerali come quella contenuta nell’Oximix 5+ di cui utilizzare 2,5 ml durante la prima colazione in abbondante acqua o succo. Il magnesio, lo zinco e il rame potenziano da un lato le capacità di difesa dell’organismi e dell’altro sono indispensabili per la salute di cute e mucose. Si proseguirà per cicli terapeutici di circa 40 giorni serenamente ripetibili nel corso dell’anno.
Sul piano alimentare è importante ridurre l’infiammazione da cibo e riconquistare la tolleranza immunologica verso gli alimenti a cui si è maggiormente sensibili. Spesso ridurre l’infiammazione locale, sia a livello vaginale sia a livello intestinale, permette di ristabilire una corretta flora batterica potenziando le naturali difese dell’organismo. Sottoponendosi a un RecallerProgram è possibile identificare le proprie intolleranze. L’impostazione di una dieta di rotazione settimanale che rispecchi in tutto e per tutto lo svezzamento infantile permette di riconquistare la tolleranza e mette l’organismo nelle condizioni migliori per funzionare.