Pasta e pane raffinati legati al cancro del rene. Vogliamo tornare a mangiare integrale o no?
L’articolo è di quelli che generano qualche apprensione nel pubblico, e poche riviste lo hanno ripreso e divulgato in Italia, ma tocca uno dei temi più scottanti che ci troveremo ad affrontare nei prossimi anni: l’eccesso di carboidrati e il loro uso non intelligente.
Eppure la fonte è autorevole (ricercatori del Mario Negri) e la ricerca è stata pubblicata su una delle più autorevoli riviste scientifiche, l’International Journal of Cancer (Bravi F et al, Int J Cancer 2006 Oct 20; [Epub ahead of print]).
In pratica i ricercatori hanno confrontato circa 800 pazienti con carcinoma renale ed altri 1500 corrispondenti per età e situazione ma sani, e hanno valutato in modo molto preciso le loro abitudini alimentari nei due anni precedenti il ricovero.
Se appare chiaro che l’uso di verdura (soprattutto) e di frutta (un po’ meno) sono comunque protettivi rispetto al rischio tumorale, il fatto che i cereali raffinati aumentino il rischio di questa malattia, mentre le carni siano protettive, non dipende certo dalle virtù delle carni, ma semplicemente dall’eccesso di carboidrati alimentari raffinati che sta determinando epidemie diabetiche nel mondo, picchi di insulina e risposte degenerative nell’organismo.
L’uso di carboidrati integrali senza un eccesso di consumo, fatto nel rispetto della calma insulinica, e l’impiego bilanciato di proteine alimentari per controllare l’aumento di insulina sono gli strumenti “intelligenti” con cui possiamo difenderci.
L’iperinsulinismo e la resistenza insulinica spiegano perché pasta e pane siano legati a questa patologia, e ci indicano la strada (contraria) da percorrere per migliorare la nostra salute.
Andare avanti sulla strada dei cibi spazzatura, sulla ricerca esclusiva del cibo raffinato, può trasformarsi davvero in un arma letale. Gli strumenti per rinsavire e per mangiare con vero gusto ci sono.
E gli effetti sulla salute si vedono nel giro di poco.