Bartolinite, come affrontare il problema?

di Attilio Speciani - Allergologo e Immunologo Clinico
2 Luglio 2014
Bartolinite, come affrontare il problema?

DOMANDA

Faccio riferimento alla cura indicata per la Bartolinite che ho trovato sul vostro sito. Avendo avuto questo problema l’ultima volta 2 mesi fa (asintomatico, senza infezione ma con sola infiammazione e ingrossamento della ghiandola), dopo aver agoaspirato il liquido e aver svuotato la ghiandola con la ginecologa, ho seguito le indicazioni fiduciosa, ma mi trovo un po’ perplessa riguardo alla fase finale in cui sono ora, cioè eliminare il residuo indurimento rimasto della ghiandola. Sareste così gentili da indicarmi i dettagli finali per porre fine a questo piccolo fastidio? Inoltre vorrei sapere, poiché il fenomeno si è presentato un paio di volte anche come apparente conseguenza di un rapporto sessuale, se è possibile che l’atto sessuale porti ad una sovrastimolazione della ghiandola.

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

sicuramente l’atto sessuale può essere coninvolto nella sovrastimolazione della ghiandola del Bartolini e quindi favorire talora l’infiammazione delle stesse.

Nel trattamento della bartolinite è indispensabile l’integrazione con minerali dalla profonda azione antinfettiva come il rame e lo zinco ritrovabili miscelati con altri minerali in preparazioni come Oximix 1+ (Driatec) di cui assumere un misurino a prima colazione.

L’utilizzo di questa miscela di minerali è utilissima anche in acuto, eventualmente raddoppiando o addirittura triplicando il dosaggio (tre capsule al giorno) per i giorni in cui il malessere continua a manifestarsi. Una importante azione antinfiammatoria sistemica si può ottenere con olio di Perilla e olio di Ribes (Ribilla – Zerotox 4 – 5 perle al giorno). 

Questi integratori svolgono una buona azione antinfiammatoria e, se presi ai primissimi sintomi, spesso sono efficacissimi.

Se esiste una tendenza a sviluppare questo problema può essere estremamente utile mantenere dei cicli di trattamento locale con un olio che può far preparare in farmacia o erboristeria costituito da olio di Iperico 26 ml, olio essenziale di Melaleuca 2 ml e olio essenziale di Lavanda 2 ml; il tutto in un flacone da 30 ml. 

Con questo olio si può massaggiare la zona interessata dal rigonfiamento, ma anche il massaggio dell’ingresso vaginale con questo olio mantiene una serie di effetti positivi. L’attività sessuale è controindicata in fase acuta, ma di per sé può essere solo benefica. Non va eliminata la possibile causa scatenante ultima (il rapporto sessuale) ma la condizione infiammatoria che facilita la comparsa della bartolinite. 

L’olio di Iperico svolge un’intensa azione emolliente e lubrificante mentre l’olio essenziale di melaleuca possiede importanti proprietà antinfettive e l’olio di lavanda stimola la riparazione dei tessuti. Se questa concentrazione desse una percezione di irritazione, si può diluire in pari quantità il prodotto in olio di oliva o in olio di mandorle dolci (10 gocce della preparazione e 10 gocce di olio di oliva, ad esempio). 

Per quanto riguarda la fase finale del trattamento è indispensabile ragionare sulla propria condizione pronifiammatoria. Nella mia esperienza pratica ho ottenuto successi importanti intervenendo sugli aspetti della glicazione, controllando cioè la quantità di zuccheri (fruttosio e alcol compresi) introdotti nell’alimentazione.

Lo studio del test PerMè o del Glyco Test consentono di identificare e controllare gli effetti di irritazione sulle mucose genitali dovuti, come per la candidosi, ad eccessi di glicazione.