Quando la distribuzione del grasso può essere un campanello d’allarme
DOMANDA
Se ingrasso, mi aumentano la pancia e le spalle mentre se perdo peso dimagriscono le gambe. Tra la circonferenza addominale e quella dei fianchi ho 10 cm di differenza. Mi piacerebbe equilibrare la situazione, almeno un po’… Se mi vorrà dare dei consigli, gliene sarò grata, grazie.
RISPOSTA
Carissima lettrice,
la sua descrizione richiama alla mente un tipo di conformazione fisica che viene comunemente definita “a mela” e che caratterizza, con un’immagine, una distribuzione del grasso corporeo prevalentemente su addome, seno e spalle.
Questo tipo di struttura corporea è molto frequente nelle persone che hanno una resistenza insulinica.
L’insulino-resistenza è una condizione metabolica in cui il pancreas è costretto a produrre più insulina di quanto sarebbe necessaria per abbassare gli zuccheri nel sangue e renderli disponibili alle cellule dell’organismo. Se questi ultimi non vengono utilizzati, si trasformano in grasso di deposito. Abbiamo più volte sottolineato su Eurosalus come la presenza di insulino-resistenza sia associata ad una maggior probabilità di sviluppare alcune patologie importanti tra cui il diabete di tipo 2.
In questo senso, la forma del corpo e la distribuzione del grasso rappresentano un campanello dall’allarme che deve spingere a mettere in atto dei cambiamenti nel proprio stile di vita per riportare un equilibrio tra i segnali neuroendocrini che regolano l’organismo.
Da dove cominciare dunque? Per prima cosa un po’ di attenzione nella composizione dei pasti.
È fondamentale il bilanciamento tra carboidrati integrali, proteine e vegetali in ogni pasto. Ciò non solo permette un assorbimento più lento degli zuccheri e quindi una risposta insulinica più graduale, ma è determinante per la regolazione dei meccanismi di fame e sazietà.
Iniziare la giornata con un pasto abbondante e terminarla con uno frugale a basso contenuto di carboidrati, come un secondo con verdure, garantirà un metabolismo più reattivo. Banditi naturalmente zucchero e dolcificanti poiché entrambi rappresentano un forte segnale d’ingrassamento.
Il secondo suggerimento che mi sento di dare è sicuramente di fare attività fisica.
L’ideale è un’attività di tipo aerobico (corsa, nuoto, bici, zumba, acquagym ecc.) da svolgere 3-4 volte alla settima per circa 1 ora. In alternativa o in aggiunta può inserire degli esercizi più intensi, ma di durata più breve, come ad esempio 2 minuti di corsa sostenuta e 3 minuti di corsa lenta o camminata per un totale di 30 minuti. In ogni caso, scelga qualcosa che la diverta, sarà più facile essere costante.
In questo modo un metabolismo efficiente e dei recettori dell’insulina più sensibili e funzionanti sono garantiti.
Spesso l’organismo è anche infiammato e ridurre l’infiammazione è estremamente importante per tornare in equilibrio.
Sappiamo ormai che l’infiammazione da cibo è in grado di determinare insulino-resistenza attraverso la produzione di citochine specifiche come BAFF, perciò è importante individuare le proprie ipersensibilità alimentari attraverso un test specifico, come RecallerProgram, e inserire durante la settimana alcune giornate di astensione dai cibi “infiammanti”.
L’ultimo consiglio riguarda la gestione del riposo.
La mancanza di sonno incide sul metabolismo perché mette in moto dei meccanismi evolutivi di difesa che spingono al risparmio energetico e portano all’accumulo di grasso. Garantire al nostro corpo una quantità di riposo sufficiente, mediamente intorno alla 7 ore di sonno, aiuterà non solo a essere più lucidi ed efficienti durante il giorno, ma anche a diventare più snelli.
A volte dietro a un problema estetico come la distribuzione dell’adipe si può nascondere un campanello d’allarme per squilibri più profondi. La presa di coscienza e il cambiamento di alcune abitudini non solo possono migliorare il nostro aspetto ma possono essere determinanti per nostra salute.