Nichel: come recuperare la tolleranza?

di Gabriele Piuri - Medico Chirurgo
26 Marzo 2015
Nichel: come recuperare la tolleranza?

DOMANDA

Salve, ho un’ipersensibilità al nichel e sto seguendo una dieta volta a diminuirlo drasticamente. Tuttavia mi domando se sia il caso di iniziare una dieta a rotazione, reintroducendo degli alimenti che non ho più assaggiato, oppure se gli alimenti che ne sono maggiormente carichi (come pomodoro, spinaci, lenticchie) vadano completamente eliminati e mai reintrodotti. La ringrazio anticipatamente.

RISPOSTA

Gentilissima Lettrice,

nella maggiora parte dei casi la reattività al nichel è da contatto e si manifesta ad esempio con reazioni alla bigiotteria e più in generale ai metalli ricchi di questo elemento.

Proprio per questo la diagnosi di allergia al nichel viene fatta attraverso un Patch test che consiste nell’applicare a contatto con la pelle varie sostanze valutandone l’effetto a distanza di 48 e 72 ore.

Anche l’alimentazione ha un ruolo nel controllo dell’allergia al nichel ed è vero che alimenti che ne sono più ricchi possono accentuare la reattività cutanea.

Nella scheda alimentare del nichel sono elencati i cibi che ne sono maggiormente ricchi.

In ogni caso l’obiettivo sul piano alimentare è quello di recuperare la tolleranza nei confronti del nichel, rieducando il sistema immunitario.

Per fare questo è utile seguire una dieta che rispecchi in tutto e per tutto lo svezzamento infantile con giorni di dieta in cui astenersi dagli alimenti che sono più ricchi di nichel e giorni in cui reintrodurli progressivamente magari partendo con quantità molto piccole.

Questo vale sopratutto in situazioni come quella che descrivi nella tua lettera in cui si è ridotto drasticamente il consumo di nichel e in ogni caso merita di essere discussa e approfondita con il proprio medico di fiducia. 

Nei capitoli 9 e 10 del libro scritto insieme al dott. Attilio Speciani e intitolato “Come una pentola a pressione” si descrive in dettaglio come reintrodurre gli alimenti dopo una dieta di esclusione completa.

La reintroduzione deve essere molto graduale per evitare reazioni fastidiose partendo dal presupposto che qualunque alimento cotto e diluito è sicuramente meno reattogeno che non l’alimento crudo.

Ad esempio si inizierà sporcando un piatto di pasta con la punta di una forchetta di pomodoro cotto. Se con questa quantità non si hanno reazioni la volta successiva si aumenterà di poco la dose arrivando di volta in volta a una quantità normale di pomodoro.

Il recupero della tolleranza è un processo esponenziale: inizia lentamente per poi accelerare rapidamente e bisogna solo avere la pazienza di inserire un poco alla volta tutti gli alimenti eliminati.

I bambini quando nascono sono allergici e intolleranti a tutto e con lo svezzamento imparano progressivamente a tollerare tutti gli alimenti. L’obiettivo è seguire uno schema simile anche in età adulta.

Di supporto è possibile utilizzare un prodotto come Zerotox Ribilla che unisce insieme due oli vegetali dalla potente azione antiallergica e antinfiammatoria. Si utilizzerà 1 perla ai 3 pasti per cicli terapeutici di circa un mese serenamente ripetibili al bisogno.

In affiancamento per un’azione più circoscritta ai momenti di reinserimento è possibile utilizzare 3-4 granuli di un prodotto come Histaminum 9 CH da sciogliere sotto la lingua a cavallo del pasto in cui si è deciso di effettuare le microreintroduzioni. 

Per un’azione generale è possibile utilizzare un prodotto come Oximix 3+ Allergo che grazie al contenuto bilanciato di minerali come Manganese, Rame, Zinco e Selenio svolge una buona azione di modulazione del sistema immunitario e di riduzione della reattività allergica. Si utilizzerà una capsula a prima colazione per cicli di circa 40 giorni serenamente ripetibili.

Suggerisco per finire di leggere con attenzione il percorso terapeutico che solitamente seguiamo nel nostro studio di Milano in caso di reattività al nichel.