Diabete: facciamo un po’ di chiarezza
DOMANDA
Salve, avrei bisogno di alcune informazioni circa le terapie omeopatiche utili in casi di alterati valori glicemici. Premetto che in famiglia nessuno ha il diabete. Nel mio caso specifico, sono stato diabetico per quasi 5 anni per un diabete secondario ad emosiderosi dovuta ad eccesso di ferro (sono un talassemico, ora compensato grazie ai salassi), in terapia insulinica, ma completamente sospesa ormai da molti mesi, non avendone più bisogno come confermano gli esami della emoglobina glicata (tra 5.8 e 6.0); è rimasta una leggera intolleranza ai carboidrati dovuta ad una resistenza insulinica, ma più che altro è la glicemia a digiuno al mattino ad essere alterata (mediamente sta tra 120 e 140) e facendo ricerche ho scoperto che il cromo è un minerale essenziale per una corretta funzionalità dell’insulina, migliorando la sensibilità a questo ormone e, quindi, stabilizzare i valori glicemici e ottimizzando il metabolismo degli zuccheri. Il problema è che il cromo induce riduzione di peso, quindi penso non sia adatto al mio caso, essendo sottopeso (49 kg per 169 cm). Esiste un prodotto omeopatico in grado di sensibilizzare la produzione di insulina postprandiale e regolarizzare quella basale senza perdere peso? In attesa di una vostra risposta vi saluto cordialmente.
RISPOSTA
Gentilissimo Lettore,
in un caso come il suo è prima di tutto necessario capire come mangia e che tipo di attività fisica svolge. Non sarebbe sensato intervenire con un medicinale, sia anche omeopatico, senza aver sfruttato fino in fondo le sue potenzialità autonome. Questo significa che prima di utilizzare un regolatore esterno della resistenza insulinica è necessario mettere in atto una dieta volta al controllo delle fluttuazioni della glicemia e conseguentemente dell’insulina.
Quindi prima di tutto la prima colazione deve diventare il pasto principale della giornata. In secondo luogo è necessario unire a tutti i pasti carboidrati e proteine, anche a colazione. Pasta, pane, riso e in generale tutti i cereali devono essere utilizzati integrali. La masticazione deve essere prolungata: il cibo va assaporato e i pasti devono essere consumati con tranquillità. Sono necessarie almeno tre uscite alla settimana di un’ora ciascuna di attività fisica aerobica moderata ma continuata come potrebbe essere la corsa, il nuoto o anche solo una passeggiata a passo svelto. Questi presupposti sono inalienabili in caso di diabete o più in generale di resistenza insulinica e devono diventare parte integrante della propria quotidianità.
In aggiunta è importante considerare anche il quadro immunologico. Il controllo delle personali allergie alimentari ritardate (intolleranza alimentari) permette senza dubbio di migliorare la resistenza insulinica e quindi è utile per normalizzare anche la glicemia a digiuno la mattina. L’impostazione di una dieta di rotazione che rispecchi lo svezzamento infantile permette il recupero della tolleranza immunologica riducendo complessivamente i livelli generali di infiammazione.
Per quanto riguarda l’integrazione con il cromo è importante ricordare che questo oligoelemento svolge un ruolo importantissimo nel migliorare la sensibilità recettoriale all’insulina e quindi permette di ridurre la resistenza periferica a questo ormone. Diversamente da come afferma lei però, questo minerale non deve necessariamente far dimagrire. In un soggetto sovrappeso in cui l’aumento di peso dipende per l’appunto da una resistenza insulinica l’integrazione di questo minerale permette una riduzione del peso ma nel suo caso specifico molto probabilmente la sua integrazione determinerà un aumento della massa muscolare. Per esempio l’utilizzo serale di un misurino di Oximix 6+ permette in molti casi di migliorare i valori di glicemia mattutina.
L’insulina è infatti un ormone di grande importanza nell’organismo che svolge una funzione anabolica stimolando la sintesi di nuove proteine, lipidi e glicogeno. Qualunque alterazione dei questo controllo la mette nella situazione paradossale di avere il sangue pieno di nutrimento che però non può entrare nei muscoli per favorire la costruzione di nuove proteine e quindi l’aumento di peso.
Per concludere ci permettiamo qualche piccola considerazione. Se non già controllato, in un caso come il suo andremmo sicuramente a indagare un eventuale malassorbimento intestinale, con un esame qualitativo e quantitativo delle feci e con l’eventuale ricerca di miceti e parassiti.