Cosa cura l’osteopatia?
DOMANDA
Buongiorno a tutti,vi scrivo per chiedervi se è possibile avere qualche informazione in più sull’osteopatia: cosa cura? In quali casi ci si può rivolgere all’osteopata? Quali sono i legami tra problemi osteopatici e depressione? Grazie.
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
l’osteopatia è una pratica manuale volta al riequilibrio strutturale dell’organismo.
In particolare agendo sulle ossa, sui legamenti e sui muscoli un osteopata rimette in equilibrio le diverse parti del corpo: manovre come lo sblocco vertebrale e lo stretching dei diversi distretti muscolari permettono di agire sul sistema vegetativo (e di conseguenza anche sul sistema vascolare, su quello ormonale ecc.) arrivando a influenzare tutte le funzioni dell’organismo.
In molti casi l’osteopatia punta al riequilibrio posturale di una persona con evidenti vantaggi sul piano del benessere psicofisico, fino anche all’incremento delle proprie possibilità agonistiche.
Proprio per questo l’osteopatia trova impiego nel trattamento integrato di molte patologie differenti. Nel nostro centro medico siamo soliti affrontare il problema che ci viene proposto da prospettive differenti avendo bene in mente l’unità della figura umana nel suo complesso.
Facciamo un esempio: una patologia complessa come il mal di testa richiede molto spesso diversi approcci terapeutici come lo studio delle eventuali reattività alimentari, una o più sedute di osteopatia e magari una serie di incontri con un agopuntore. I diversi approcci vengono integrati gradualmente, a seconda delle esigenze del paziente, e ogni specialista sa di poter contare sull’incontro con le altre figure professionali.
Non dimentichiamo poi che per molti disturbi è sufficiente una sola seduta da un bravo osteopata per risolvere il problema proposto eventualmente associata a una visita di controllo a distanza di qualche mese. Questa possibilità distingue l’osteopatia dalle altre discipline chiropratiche che spesso hanno bisogno di più sedute per raggiungere risultati duraturi.
L’osteopatia si basa sul principio secondo cui la funzione organizza la struttura e la struttura influenza la funzione. Per capire meglio questa modalità operativa pensiamo a un atleta: gli allenamenti con il tempo hanno modificato il suo corpo rendendolo sempre più adatto ad affrontare un determinato sforzo fisico; in questo modo si vede come la funzione possa determinare la struttura corporea. Poi basta pensare come una minima alterazione del sistema (una contrattura, una dismetria degli arti inferiori ecc.) possa limitare enormemente le possibilità agonistiche per capire come la struttura influenzi in maniera decisiva la funzione dell’organismo.
Per concludere, nonostante l’osteopatia non sia, secondo la nostra logica, la metodica migliore per il trattamento degli stati depressivi può essere ben integrata in uno schema terapeutico che preveda il cambio di abitudini (sia legate all’alimentazione sia legate all’attività fisica) e il controllo delle eventuali ipersensibilità alimentari.
Siamo convinti delle strette connessioni tra corpo e psiche: se un organismo è messo nelle condizioni di funzionare, funziona, e quindi un controllo posturale e più in generale il riequilibrio “dinamico” del corpo non può che favorire il riequilibrio psichico di un individuo.