Perché non riesco a stare a dieta?
DOMANDA
Sono due settimana che cerco di seguire una dieta da 1.200 kcal. Il problema è che già a metà mattina ho una fame pazzesca e mi capita spesso di non resistere e di sgarrare, anche se a prima colazione mangio una fetta biscottata con un poca marmellata e un tè con del dolcificante. Come se questo non bastasse, ogni volta che sgarro aumento di peso. Avete qualche suggerimento?
RISPOSTA
Gentilissima Lettrice,
ci sono almeno due motivi che possono spiegare la tua difficoltà a seguire una dieta: il primo è perché fai una prima colazione troppo poco ricca, e il secondo è perché continui a usare dolcificanti artificiali, anche se a basso contenuto calorico, per addolcire i tuoi cibi.
Una dieta ben impostata deve partire dalla prima colazione. La maggior parte dei consigli dietetici che vedo nella mia pratica clinica limitano le calorie, con tristi prime colazioni a base di una fetta biscottata spalmata con un velo di marmellata senza zucchero e una tazza di tè, che forniscono all’organismo un quantitativo minimo di calorie e che non sono certo sufficienti a generare senso di sazietà.
La prima colazione dovrebbe dare un segnale di ricchezza, cui l’organismo risponde producendo leptina che è un ormone che stimola il dimagrimento e il consumo di grasso nell’organismo.
Di fronte a un segnale di povertà, come una prima colazione misera, l’organismo percepisce uno stato di carestia e giustamente abbassa il metabolismo.
Qualunque caloria in eccesso viene quindi trasformata in grasso e utilizzata come energia di riserva. Se poi dopo poco tempo, si interrompe la fatica dimagrante e si ricomincia a mangiare normalmente spesso si riprendono velocemente (con gli interessi) il peso perso.
Per chi ha il tuo stesso problema, se devi per forza usare solo 1.200 calorie in tutta la giornata, 600-700 andrebbero mangiate nella prima ora dal risveglio che rappresenta il momento migliore per trasformare in energia quello che si mangia e per stimolare il metabolismo.
Una prima colazione completa dovrebbe comprendere una parte di proteine e una parte di carboidrati ben bilanciate insieme in modo da evitare picchi glicemici e ipoglicemie reattive che rischiano di minare la propria capacità di seguire la dieta.
Poi c’è l’aspetto della dolcificazione: devi sapere che i nostri geni non sono mai stati abituati ad avere a disposizione grandi risorse di sostanze dolci, e così l’essere umano si è evoluto, nell’ultimo milione di anni, per capire che quando c’è un segnale zuccherino (dovuto all’utilizzo di zuccheri semplici, di miele, di stevia, di dolcificanti ipocalorici ecc.) il nostro organismo viene stimolato a fare man bassa di carboidrati, se non nello stesso pasto, sicuramente in quello successivo.
L’utilizzo di dolcificanti artificiali si rivela quindi un boomerang che ci spinge a introdurre più carboidrati semplici rischiando di interrompere la dieta.
Per finire, in casi come questo, in cui si ha la sensazione di non riuscire a controllarsi, la differenza viene fatta dalla personalizzazione del percorso da seguire. Affidati ad un professionista che sappia individuare le tue necessità specifiche e stilare un programma ad hoc. Ritroverai forma fisica e buon umore.