Può bastare un comune esame del sangue per difendersi dall’asma?

6 Aprile 2025
Può bastare un comune esame del sangue per difendersi dall'asma?

Dal 2017 sappiamo che un eccesso individuale di zuccheri scatena ben il 62% di tutte le possibili reazioni che noi crediamo allergiche o infiammatorie (dall’orticaria alla colite, dalla dermatite alla fibromialgia) e dal 2023 sappiamo anche qual è il meccanismo cellulare che determina questo effetto.

Una review pubblicata nel 2022 su Frontiers in Immunology ha spiegato con chiarezza che tutti gli zuccheri (che siano glucosio o fruttosio poco importa), quando sono assorbiti dall’intestino, possono attivare un processo infiammatorio che contribuisce alla formazione di citochine coinvolte in numerose malattie tra cui l’asma.

E dal 2019 è documentato che glicemia a digiuno ed emoglobina glicata non sono in grado di intercettare efficacemente lo stato di prediabete e l’evoluzione verso il diabete per cui anche la sola valutazione dell’emoglobina glicata è una metodica imperfetta, ma è meglio che niente…

Del rapporto tra asma e zuccheri abbiamo parlato su Eurosalus nell’articolo “Togliendo gli zuccheri scompare anche l’asma” ma ulteriori scoperte fanno ben sperare in un ulteriore prossimo cambio di passo nel trattamento di questa forma di ostruzione respiratoria che affligge così tante persone. 

Anche misurare la sola emoglobina glicata consente di migliorare il rapporto con gli zuccheri e controllare malattie gravi come l'asma. Ma quanti stati prediabetici si scoprono...

Un articolo pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine nel 2024 ha analizzato dei ragazzi asmatici e ha rilevato che valori di emoglobina glicata superiori al 5,7% (possibile indice di prediabete) erano fortemente correlati con le forme asmatiche peggiori.

Le percentuali di questo lavoro sono impressionanti. Tra i ragazzi asmatici, dell’età media di 11 anni, ben il 21% presentava emoglobina glicata più elevata del normale. Significa che nei ragazzi e nelle ragazze asmatiche una condizione di prediabete è purtroppo molto frequente. 

E mi sto chiedendo: “Ma è sensato avere una condizione prediabetica così elevata a 11 anni?”. 

Il lavoro non specifica se è l’asma a determinare il prediabete oppure se è il prediabete a determinare una condizione asmatica. Di fatto però, integrando i differenti dati scientifici, emerge con chiarezza che riuscire a controllare la resistenza insulinica, con l’aiuto diagnostico anche della sola emoglobina glicata, potrebbe essere di forte supporto alla terapia.

Noi sappiamo ormai che conoscere i valori di glicazione (metilgliossale e albumina glicata, misurabili con i test GEK Lab) consente azioni terapeutiche più incisive e soprattutto più precoci e in anticipo sulla comparsa dell’asma, ma sapere che anche la sola emoglobina glicata può essere utile per decidere dei cambi nutrizionali è comunque una ottima notizia. 

E dai dati della ricerca emerge anche che la valutazione della HbA1C determina una maggiore efficacia di azione se anziché considerarla solo positiva o negativa rispetto al valore del 5,7% , se ne leggono i valori in modo continuo. Questo porta a considerare che un 5,6% è comunque “quasi positivo” e sicuramente più rilevante di un 3,8%, del tutto normale.

È un tema che abbiamo già discusso su queste pagine, perché ogni allergologo, sulla base delle ricerche scientifiche più recenti, dovrebbe sempre domandarsi se la persona che soffre di asma è allergica a qualcosa (IgE specifiche elevate) oppure se la persona è anche infiammata dagli alimenti che usa e risponde a qualsiasi sostanza esterna come se questa fosse “la goccia che fa traboccare il vaso”.

Una volta compreso questo aspetto, capendo cioè che la risposta non dipende solo da acari e pollini ma da una infiammazione sistemica di tutto l’organismo e dalla glicazione, tutto diventa più semplice e la comprensione delle cause diventa più chiara e la terapia molto più semplice. 

Quante volte ormai scopriamo che una tosse problematica è dovuta all’aumento della infiammazione sistemica, di tutto l’organismo, e magari al cappuccio e brioche di ogni mattina e quello che va fatto, per recuperare la salute e prevenire le crisi asmatiche, è abbassare il livello di infiammazione sistemica o di glicazione che è riconosciuta come una delle cause più importanti di quel 62% di reazioni simil-allergiche in cui non si riesce ad identificare una causa unica e precisa. 

Tra glicazione, allergia e infiammazione, i legami sono ormai sempre più certi, per effetto delle sostanze glicanti (gli  AGEs, Advanced Glycatioon End Products), di cui ricordiamo che il capostipite è il Metilgliossale (identificato dai test GEK Lab).

Quindi che fare? Di fronte all’asma (e vale per tutte le forme possibili) si analizzano immediatamente i parametri di glicazione e si mettono in moto i suggerimenti nutrizionali personalizzati più adeguati. 

Questo spiega perché nel Centro SMA di Milano consideriamo sempre tutti gli aspetti alimentari in modo integrato cercando così di affrontare le possibili diverse cause dell’asma per un trattamento personalizzato delle persone che incontriamo.