Attenzione al cloro delle piscine: specie per i più piccoli
In Italia non è abitudine molto diffusa, ma lo è negli Stati Uniti e in altri paesi europei. Stare a galla e nuotare fin da neonati è una pratica consigliabile dal punto di vista fisico come da quello psicologico.
Purtroppo c’è il problema del cloro che, inalato in quantità eccessive a quella tenera età, può provocare danni al tessuto di rivestimento interno dei polmoni, predisponendo all’asma e ad altri disturbi respiratori nella tarda infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta.
A rivelarlo furono i risultati – abbastanza sconcertanti – di una ricerca condotta anni fa in Belgio e apparsa sulla rivista Pediatrics (A Bernard et al, Pediatrics 2007 June, 119(6):1095-1103). La questione persiste, e avrebbe una soluzione veramente semplice: non esagerare con il cloro in piscina.
Un’altra e più pratica soluzione – non potendo conoscere perfettamente quanto cloro ciascuna piscina utilizza nelle proprie vasche – consiste nell’uso di Histaminum 9 CH e di Apis mellifica 5 CH (3 granuli di entrambi prima di entrare in acqua, e subito dopo l’uscita), I prodotti riducono i sintomi allergici e infiammatori connesi con il cloro, limitandone l’impatto negativo, e consentendo di godere solo dei benefici del movimento.