Asma da gelato: come risolverla
I primi caldi portano facilmente a cercare il piacevole ristoro di un buon gelato. È tuttavia facile incorrere in uno spiacevole effetto collaterale: forse non ai primi morsi o alle prime leccate, ma è molto comune che durante il percorso le persone comuni riportino sintomi respiratori.
Un senso di peso inspiratorio, asma, prurito alle mucose sono elementi che possono presentarsi, e, di fatto, si presentano spesso, durante il piacere del gelato.
I sintomi restano per lo più limitati e non hanno sequele, ma rappresentano il segnale di una condizione infiammatoria di base che reagisce al latte della crema (o meno spesso ai grassi) che è contenuta in quel che si sta mangiando.
La soluzione è semplice e si tratta di un lavoro di rieducazione del sistema immunitario che sta rispondendo alla crema contenuta nel gelato come a un nemico pericoloso.
Per usare una metafora, è come se l’organismo fosse talmente saturo, dal punto di vista infiammatorio, di latte (o di grassi), da sentirsi soffocare quando ne entri di nuovo.
Chi si trova ad avere una reazione da gelato spesso ha già limitato l’uso di latte crudo nella propria quotidianità, che però può essere comunque sufficientemente ricca di formaggi o burro. Un prodotto meno modificato e più “interamente latte” di quelli a cui si è abituati (latte solo cotto rispetto al formaggio o al burro) può infatti acuire questo tipo di risposta.
La rieducazione del sistema immunitario passa attraverso una dieta di astinenza abbinata e una reintroduzione graduale, che in breve tempo permette di ridurre il proprio stato infiammatorio (eventualmente anche con l’aiuto di integratori specifici), e di recuperare l’amicizia con il latte (si sta parlando di proteine del latte e non di solo lattosio).
Da anni nel Centro SMA di Milano ci si occupa di questo tipo di dinamica, lavorando su più fronti per la riduzione dell’infiammazione (che porta anche a sgonfiarsi e a ridurre i fastidi più vari, dalla cefalea ai dolori artritici), e rieducando il sistema immunitario all’amicizia col cibo tramite un percorso di reintroduzione graduale che vede una fase iniziale di dieta più stretta (e in cui comunque è possibile gustare del buon gelato) che vada poi ad allargarsi in potenti giorni di reintroduzione e libertà.
È un bene che ciascuno possa comprendere cosa stia accadendo nel proprio organismo e sia in grado di interpretare i segnali che esso manda, asma o prurito da gelato compresi, e sia messo in grado di agire di conseguenza per essere primo fautore del proprio benessere.