Gli antibiotici possono provocare asma: nel primo anno di vita il rischio è altissimo
Sulle pagine di Eurosalus il tema è già stato affrontato e discusso: l’assunzione, specie se ripetuta, di antibiotici nel primo anno di vita predispone i bambini ad ammalarsi più frequentemente di asma.
Le conferme non mancano e dovrebbero convincere tutti, genitori e medici, dell’opportunità di ricorrere, tranne che nei casi di infezioni davvero gravi, a scelte pù innocue (e meno costose anche in termini economici) di terapia. Specie quando ci si trovi di fronte a banali raffreddori o a leggere forme influenzali, curabilissimi con la semplice somministrazione di minerali, zinco e rame in primo luogo. Senza provocare danni irreversibili al sistema immunitario.
L’ultima conferma scientifica di questo problema ormai noto ci viene da uno studio molto approfondito, di lungo periodo e ad ampio raggio, condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università canadese di Manitoba, a Winnipeg, e pubblicato sul numero di giugno di Chest, una rivista scientifica americana specializzata in malattie respiratorie (AL Kozyrskyi et al, Chest 2007, 131:1753-1759).
La ricerca ha riguardato una popolazione molto vasta, di quasi 14.000 bambini, tutti nati nel 1995 e seguiti, con controlli periodici, fino all’ottavo anno di età. Il campione era peraltro correttamente selezionato sulla base della classe sociale, del luogo di residenza (campagna o città), dell’anamnesi familiare e di altri parametri.
La correlazione tra assunzione di antibiotici nel primo anno di vita e sviluppo di difficoltà respiratorie, e di asma in special modo, nel corso dell’infanzia è risultata senza ombra di dubbio diretta e molto significativa.
I bambini che, nella loro storia neonatale, avevano subìto due cicli di antibiotici avevano un rischio di contrarre l’asma superiore del 21% a quello dei loro coetanei cui non ne era stato somministrato nessuno. Con tre-quattro cicli l’incremento del rischio arrivava al 30% e con più di quattro al 46%.
I principali imputati sono, secondo gli autori dello studio e secondo la logica, gli antibiotici a largo spettro, che uccidono alla rinfusa tutti i batteri, da quelli dannosi a quelli utili, capaci di proteggere e irrobustire il sistema immunitario.
Una curiosa controprova del fatto che l’eccessiva asetticità, specie nell’infanzia, predispone ai guai è offerta da un risultato per dir così collaterale dello studio: i bambini imbottiti di antibiotici nel primo anno di vita mostravano una notevole riduzione del rischio (quasi il 30%) se avevano la fortuna di vivere in una famiglia allietata dalla presenza di un cane.
Ecco un caso esemplare di capovolgimento dei ruoli: certi cani lavorano da medici e certi medici da cani.