Allattamento al seno: da valutare se la mamma è allergica
Si sa ormai con certezza che l’allattamento al seno svolge una azione sicuramente protettiva nei confronti dello sviluppo di allergia futura nei bambini; uno studio svedese tuttora in corso (BAMSE) ha evidenziato in 4000 bambini seguiti dal 1994 che all’età di 2 anni i bambini allattati solo dalla mamma almeno per 4 mesi, soffrivano molto meno di asma (7,3% contro 11,8%), con miglioramenti anche per eczema e rinite.
Recentemente però la ricercatrice tedesca Renate Bergmann, ha riletto tutti i dati mondiali su allattamento e allergia, evidenziando all’opposto che le madri allergiche che allattano (senza dieta adeguata) favoriscono, anziché ridurre, la comparsa di allergia nei propri figli, e questo avviene in modo tanto più grande quanto più a lungo allattano.
Una madre allergica o intollerante che non segue la dieta indicata, si troverà a passare al figlio le stesse sostanze allergizzanti che lei ha introdotto con la dieta, senza che queste siano state modificate nel modo adatto.
È infatto ormai certo che il latte materno deve contenere antigeni e proteine che sono in grado di attivare il sistema immunitario come fatto normale in tutte le specie (Dr. Susanne Halken – Danimarca).
Nella mamma allergica questo meccanismo può essere alterato in modo grave e al bambino vengono presentate sostanze estranee senza il necessario “kit di salvataggio” che faciliti la acquisizione di tolleranza.
Questo può essere il motivo per cui molti bambini allattati al seno si presentano comunque al medico con forme di dermatite molto intensa, e guariscono in breve però, se la mamma trova la sua dieta più idonea.
È evidente allora che sarà necessaria una certa attenzione per la mamma allergica, per identificare le proprie eventuali intolleranze alimentari in previsone dell’allattamento.
È da ribadire con chiarezza, vista la spinta e il sostegno importante che questi lavori hanno avuto anche da parte di chi produce formulazioni e latti artificiali, non confondere questo dato (relativo ad una condizione di malattia allergica) con la normalità delle persone, non malate, per cui l’allattamento al seno rimane e resta una scelta altamente positiva.