Weekend di coppia: insieme o separati?
DOMANDA
Quando arriva l’estate, il mio compagno insiste sempre per andare via nei weekend. Io, un po’ perché arrivo stremata al venerdì sera, un po’ perché odio le code in macchina e la ressa stressante della riviera, preferirei davvero restare a casa. La mia idea di relax è mangiare e cucinare senza fretta, stendermi sul divano, fare l’amore senza orario, magari uscire per un giro in libreria. Ma se restiamo a casa, lui si dibatte come un animale in gabbia, e se io vado al mare, nonostante il piacere di nuotare e prendere il sole, il lunedì sono a pezzi. Insomma, proprio nel weekend, quando sarebbe bello poter stare insieme e rilassarci, finiamo per litigare o per diventare tutti e due scorbutici… Margherita
RISPOSTA
Quello che ci è possibile o impossibile fare nei weekend e nel tempo libero è uno dei fattori che maggiormente influenzano la scelta dell’anima gemella. Ma può capitare che nel tempo, o col cambiare delle condizioni di vita, i nostri desideri si trasformino e non appaiano più tanto compatibili con quelli del partner. Spesso avviene quando la famiglia si allarga, o con l’assunzione di un carico di lavoro più impegnativo. Immagino che tu abbia già sperimentato la possibilità di fare weekend separati (lui al mare, tu a casa) e quella di decidere a turno: questa settimana tutti e due al mare, la prossima tutti e due a casa.
Entrambe le soluzioni sono possibili, ma se non hanno funzionato, forse è perché la cosa è diventata un terreno di scontro (dove in modo più o meno palese si giocano anche altre partite) e nessuno dei due può ammorbidire la sua posizione. Ma portare a galla il conflitto e provare a gestirlo, invece di evitarlo, rappresenta un’occasione preziosa per prevenire problemi futuri.
Di certo, come spieghi, i tuoi programmi da weekend prevedono anche fare l’amore con il tuo compagno, e d’altra parte è probabile che la sua idea di piacere contempli la condivisione con te delle attività ricreative fuori città. Nessuna delle due opzioni, tuttavia, appare in grado di dare qualche soddisfazione se uno dei due vi si sente costretto. Qualche volta, un’attenta valutazione dei vantaggi e degli svantaggi delle opzioni sul tavolo permette di estendere un po’ gli orizzonti e di ammorbidire le posizioni. Provo a suggerire quelli che vedo io, ma per voi potrebbero essere completamente diversi.
Il primo svantaggio che mi viene in mente, in caso di weekend separati, è di non avere accanto proprio la persona con cui vorremmo condividere il tempo libero. Ma il vantaggio spesso trascurato è il gusto di ri-incontrarsi la domenica sera con molte esperienze diverse da raccontarsi (uno dei piaceri spesso trascurati dalle coppie di lungo corso che passano troppo tempo insieme). Un po’ come nei primi tempi in cui ci si frequentava, quando ogni momento passato lontani faceva aumentare il desiderio dell’altro.
Decidere a turno presenta invece lo svantaggio (una volta per uno) di adeguarsi un po’ alle esigenze dell’altro. Ma favorisce lo sviluppo di nuove competenze nella gestione delle divergenze. Soprattutto se il partner che si adatta impara a (o si sente libero di) chiedere piccole modifiche del programma, in modo da renderlo più accettabile. Di per sé, l’arte della trattativa è una competenza preziosa quasi per ogni coppia, ma soprattutto per quelle in cui, per evitare al massimo i conflitti, si finisce per alimentare rancori o per adottare atteggiamenti punitivi.
Per esempio, se io fossi quella che vuole passare il weekend al mare, in cambio della decisione di restare in città potrei chiedere al mio partner di prevedere almeno una partita a tennis insieme, o una cena sul lago. E probabilmente approfitterei della sua voglia di stare in casa per fare un giro in centro con qualche amica. Oppure, se fossi quella che preferirebbe restare a casa, gli chiederei di mettere in conto che la domenica pomeriggio non andrò in spiaggia ma resterò sull’amaca a leggere. O che andrò in spiaggia a leggere, ma non intendo giocare a golf.
Quando riusciamo a mettere da parte l’idea che non adattandoci scateneremo un putiferio, e ci sentiamo liberi di trattare almeno su una parte del programma, il pallino della scelta torna in mano nostra. A quel punto, se scegliamo liberamente di adattarci ai desideri dell’altro, poi non avremo bisogno di fargliela pagare. E se non siamo soddisfatti della scelta, potremo sempre sperimentare un compromesso diverso la prossima volta.
Se la trattativa e il relativo ammorbidirsi delle posizioni non funzionano, tuttavia, potrebbe essere utile un intervento di counseling, per verificare in che modo vi ostacolate nella ricerca di un punto d’incontro che dia soddisfazione a entrambi e per ristabilire una comunicazione più fluida. Questo tipo di intervento potrebbe risolversi anche in un numero molto ridotto di incontri, a meno che non si evidenzino altre difficoltà di coppia, che facciano pensare al ‘problema weekend’ come alla punta di un iceberg, da affrontare con un intervento più articolato, o con l’invio a una terapia di coppia.