Vitello tonnato
Ecco una preparazione tipica di quando si deve preparare una cena per più persone oppure si vuole organizzare in anticipo un momento d’incontro.
Verrebbe da pensare più ad un ritrovo intorno ad un tavolo estivo, ma non è poi così vero, infatti ricordo questo piatto anche sulle tavole natalizie oppure di fine anno.
Per la sua preparazione occorre munirsi di un magatello di vitello, la grandezza dipende da quante persone calcolate, tenete comunque in considerazione che spesso in cottura la carne si ritira.
Per farla breve, io preferisco abbondare e poi, se resta qualcosa, che sia carne o salsa si trova sempre il modo di riciclare nei giorni successivi.
Diciamo che per non sbagliare io cuocio circa 800 g di carne (per 6 persone) in pentola a pressione (o tradizionale, con tempo doppio di cottura) con una carota, una cipolla, una costa di sedano (mia madre metteva anche chiodi di garofano e bacche di ginepro ed univa all’acqua di cottura su un litro, 1/2 di vino bianco) e naturalmente un poco di sale grosso.
35 o 45 minuti di cottura dall’entrata in pressione e poi lascio la carne raffreddarsi in pentola, una volta tolta e asciugata la tengo poi in frigorifero una notte (così sarà più semplice affettarla fine).
Passiamo ora alla salsa. Io utilizzo la maionese fatta in casa, alla quale verso la fine della preparazione, quando è ancora non troppo compatta, aggiungo 4 cucchiai di capperi dissalati oppure sott’olio, un cucchiaino di salsa di acciughe (oppure 2 acciughe) ed infine su due uova utilizzate per la maionese 400 g di tonno sgocciolato.
Frullate tutto insieme nel mixer fino ad ottenere una salsina cremosa.
L’assaggio per regolarne il sapore è sempre consigliato perché dipende dagli ingredienti utilizzati.
Io ormai vado ad occhio e per qualsiasi inciampo ho quasi sempre il rimedio, nel caso troviate ostacoli potete chiedermi tranquillamente.
In precedenza ho detto che io utilizzo la maionese, ma so che ci sono altri modi per realizzare questo piatto e visto che sono curiosa prima o poi li voglio provare.
A questo punto siamo arrivati all’impiattamento.
Una volta tagliata fine la carne, è sufficiente stendere un velo di salsa sul piatto, ricoprirla con le fette tagliate e poi ricoprire ancora di salsa; per finire si può decorare con qualche cappero.
Se invece preferite una composizione più divertente e monoporzione, potete tagliare le fette con coppapasta tondo e su un fondo di verdure formare una sorta di torretta alternando carne e salsa.
Dimenticavo di segnalarvi che ultimamente si vede in giro anche la versione realizzata con la fesa di tacchino o le fette di petto di pollo sottili, perché no, l’alternativa ci sta.
Infiammazione da profilo alimentare
Frumento: via libera.
Lieviti: attenzione ai capperi, riducetene la quantità e utilizzate quelli non sotto aceto, stessa cosa per l’acciuga.
Latte e derivati: via libera.
Nichel: utilizzate il tonno sotto vetro.