Tiroide e infiammazione: quando BAFF e ipertiroidismo vanno a braccetto
Di solito quando si sente parlare di malattia di Basedow o di Basedow-Graves, una delle più frequenti condizioni di disturbo della tiroide, non si pensa a cause controllabili, ma ad un destino che colpisce in modo apparentemente casuale.
Su Eurosalus abbiamo spesso discusso della importante azione di scelte alimentari appropriate per mantenere l’equilibrio tiroideo o per aiutarne il recupero. In un articolo dal titolo “Dimmi come mangi e ti dirò che tiroide hai” abbiamo ripreso molte indicazioni utili per regolare nel modo migliore la funzionalità della ghiandola.
Sappiamo anche che molte malattie autoimmuni trovano una loro spiegazione nella infiammazione da cibo e nella produzione di BAFF da parte dell’organismo.
Il dottor Andrea Del Barba, endocrinologo e andrologo bresciano, ci ha personalmente segnalato un lavoro di ricerca italiano, che lo scorso anno è stato pubblicato sul Journal of Clinical Endocrynology and Metabolism; il lavoro ha confermato l’importanza del BAFF nell’ipertiroidismo connesso alla malattia di Graves (o di Basedow) (Vannucchi G et al, J Clin Endocrinol Metab, May 2012, 97(5):E755-E759).
I ricercatori dell’Università di Milano e dell’Ospedale di Fidenza, hanno infatti evidenziato la presenza di questa importante citochina infiammatoria nel corso di questa malattia.
Nella malattia di Graves, i valori di BAFF sono elevati in modo indipendente dall’attività della oftalmopatia, e sicuramente e significativamente più elevati a confronto delle persone sane.
Non è detto che il BAFF sia la causa del Graves (o comunque di questa forma di ipertiroidismo), ma una delle possibili spiegazioni è anche questa, soprattutto se si comprende che il BAFF e il TNF (suo stretto cugino) possono determinare delle modifiche ormonali ed attivare, a cascata, dei segnali di pericolo cui la tiroide è particolarmente sensibile.
Sappiamo che l’infiammazione da cibo determina un innalzamento del BAFF e infatti nello schema di lavoro che siamo soliti attuare nel caso di ipertiroidismo autoimmune, la determinazione di un profilo alimentare individuale attraverso un test di valutazione della infiammazione da cibo rappresenta un punto importante del trattamento.
A fianco di altri strumenti terapeutici, cerchiamo spesso l’aiuto di agenti naturali che controllino l’infiammazione, come Olio di Perilla, Zerotox Ribilla, Quercitina Complex, Zerotox Inositox. Ognuno in grado di modulare parte delle reazioni autoimmuni presenti in questa situazione. Per un trattamento che veda sempre l’uomo nella sua interezza al centro della possibilità di cambiamento.