Far l’amore a tutte le età
Proibito, rifiutato, cercato, amato, desiderato, il sesso è stato oggetto di dispute e discussioni nella storia del mondo “Occidentale”.
Oggi, il rapporto col proprio corpo e la propria intimità torna sempre più ad essere considerato parte della fisiologia dell’essere umano, assumendo un nuovo colore emotivo e sociale.
Sembra che godere della propria sessualità sia diventato un diritto e sia una conquista che coinvolge tutte le età.
Repubblica D propone un articolo sul sesso della terza età, il quale illustra uno studio condotto dall’università svedese di Göteborg, coordinato da Ingmar Skoog, basato sulla popolazione femminile: le ultrasessantenni di oggi farebbero decisamente più sesso di quelle di una volta.
In Italia d’altra parte – si legge nello stesso articolo – già nel 2000 un’indagine del Censis aveva dichiarato l’attività sessuale regolare di sette persone su dieci tra i 61 e 70 anni, e di quattro su dieci nelle persone tra i 71 e gli 80.
Se da una parte il desiderio di una vita sessuale soddisfacente oggi è diventato, forse per nuova libertà emotiva e sociale, più facile ad esprimersi, dall’altra, non per tutti è ancora possibile goderne: sempre maggiore è infatti anche la richiesta e la ricerca di un supporto, da parte di chi “certe cose” non riesce proprio a farle o a provarle.
La nuova consapevolezza, soprattutto femminile ma non solo, di poter provare piacere nel rapporto col partner si trova spesso in conflitto con un organismo che non è messo nelle condizioni di poter soddisfare le aspettative di chi se ne preoccupa.
C’è chi ne soffre, e chi, cercando una soluzione, trova aiuto e risposte.
«La richiesta più comune che ricevo riguarda la mancanza di desiderio» scrive nel suo libro It must be my hormones (devono essere i miei ormoni) Marion Gluck, MD, specialista in ormoni bioidentici e trattamento ormonale della donna.
La dottoressa spiega che l’85% delle sue pazienti esprime questo disagio, profondamente legato alla realtà ormonale.
La soluzione esiste e fa sentire tutti un po’ meno sbagliati e più compresi: nessuno è frigido, tutti sono in grado di provare (e cercare) piacere, quando messi in condizione di farlo.
Se una cura personalizzata che viri sugli ormoni bioidentici, quale quella che Marion Gluck propone, rappresenta una soluzione o un supporto importante, qualche volta questo approccio da solo può non bastare.
ltrettanto spesso non si rivela necessario, quando un organismo sia messo o si trovi nelle condizioni di funzionare in maniera ottimale senza bisogno di altri supporti.
Si pensi ad alimentazione, sport e stile di vita, a cui gli ormoni sono direttamente legati: una persona che non si nutre in modo adeguato o non si procura un ambiente sufficientemente positivo (ad esempio facendo attività fisica), non si troverà con ormoni in grado di lavorare come dovrebbero e in maniera ottimale, con tutto ciò che ne consegue, alterazioni del desiderio potenzialmente comprese.
Ecco allora il ruolo di una colazione abbondante, del controllo glicemico, del corretto ed equilibrato introito di nutrienti, dell’attività fisica nel raggiungimento di una sessualità bella, positiva, gustosa e stimolante.
Tale obiettivo è raggiungibile e fa bene: gli effetti positivi del sesso sono infatti molteplici dall’azione sull’umore alla protezione dalle malattie cardiovascolari; inoltre una recente ricerca, condotta dal Dottor David Weeks e della quale parla più ampiamente il dottor Antonino Di Pietro, dermatologo plastico, sul suo blog, avrebbe evidenziato come coppie che abbiano rapporti sessuali almeno tre volte la settimana dimostrino in media 10 anni di meno rispetto alle altre.
Sembra che veramente le nostre anziane signore, e il loro compagni, abbiano trovato un modo intelligente e positivo per mantenersi giovani, sane e belle.