Rischio di cancro aumentato in chi usa l’insulina
Da tempo ormai è chiaro che i comportamenti alimentari che portano al diabete sono correlati ad una aumentata resistenza all’insulina nei tessuti periferici.
Questo comporta nel soggetto sano un aumento della produzione di insulina, e si è visto che l’aumento della stessa o di sostanze a questa molto simili come l’IGF (insulin growth factor) aumenta lo stimolo alla genesi tumorale nell’uomo.
L’importantissimo studio canadese pubblicato proprio in questi giorni (Bowker SL et al., Diabetes Care 2006 Feb;29(2):254-8) ha verificato che questo aumento della mortalità per cancro esiste anche quando l’insulina è usata per scopo terapeutico.
La stessa azione è provocata da una classe di farmaci antidiabetici (le sulfoniluree) che agisce stimolando la produzione della insulina che ancora il pancreas sa produrre.
Quando il farmaco usato per la cura del diabete è invece la metformina, questa relazione di aumento della mortalità tumorale non esiste. In termini quantitativi il valore di questo aumento è notevole.
Per chi usa i farmaci che aumentano l’insulina la mortalità tumorale è quasi doppia di quella verificata in chi usa farmaci che migliorano la sensibilità insulinica.
Ecco che allora vanno considerate alcuni dati: il primo è che l’uso dell’insulina è un rischio assolutamente “accettabile” nei diabetici di tipo 1 (il diabete giovanile non alimentare) in cui la assenza di insulina determinerebbe una mortalità totale in tutti.
Ma diventa ovvio a questo punto che la terapia del diabete alimentare (tipo 2) o delle condizioni di iperglicemia non può essere solo la somministrazione di farmaci.
La vera terapia del diabete, anche quando si usano dei farmaci di sostegno, deve esssere quella che modifica delle abitudini alimentari oppure aiuta l’organismo a migliorare il proprio quadro metabolico.
L’alimentazione prima di tutto: sappiamo che i principi della calma insulinica sono alla base delle indicazioni nutrizionali; sappiamo che l’esercizio fisico svolge un ruolo altamente protettivo dal diabete e che anche in chi è già malato può spesso portare alla guarigione.
È stato documentato da un lavoro scientifico di rilievo che una dieta rispettosa delle ipersensibilità alimentari riduce la produzione di radicali liberi e migliora la sensibilità insulinica, quindi anche lo studio dei propri equilibri alimentari attraverso un test per la valutazione della infiammazione da cibo può contribuire a migliorare l’eccesso di insulina circolante.
E inoltre sappiamo che Cromo e Magnesio sono i minerali più importanti per contrastare l’aumento della resistenza insulinica, fenomeno alla base della epidemia diabetica di cui soffre il mondo occidentale.