Recuperare una buona funzionalità epatica per favorire i processi depurativi, attivare il metabolismo, combattere steatosi epatica o fegato grasso
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella salute del fegato e nella prevenzione di condizioni come steatosi epatica, NAFLD (Non Alcoholic Fatty Liver Disease) o fegato grasso, epidemia sempre più diffusa nei paesi industrializzati e che interessa ogni fascia d’età, bambini e adolescenti compresi.
Tra i maggiori imputati l’abbondanza di cibo, soprattutto l’eccesso di zuccheri, oltre alla scelta di cibi grassi e calorici, accompagnati da uno stile di vita sedentario.
Di per sé il fegato grasso non costituisce una malattia, ma è semplicemente una condizione caratterizzata dall’accumulo di grassi e trigliceridi negli epatociti.
Al suo esordio non dà sintomi, ma può trasformarsi in seguito in epatoepatite, NASH (Non Alcoholic Steato Hepatitis), condizione più impegnativa sul piano clinico, perché caratterizzata da processi infiammatori a danno del fegato, da cicatrizzazione e morte dei tessuti che alterano la funzionalità dell’organo. Inoltre, la NASH è una possibile premessa ad un’evoluzione in cirrosi e tumore.
In più il fegato grasso si accompagna e sottende spesso malattie legate non solo a questo organo, ma ad una pericolosa condizione infiammatoria generale dell’organismo, associata ad obesità viscerale e squilibri metabolici quali diabete, dislipidemie, sovrappeso, obesità e ad ipertensione.
Proprio per aumentare la consapevolezza di questa pericolosa concomitanza, per identificare meglio chi è a rischio e agevolare le cure, è stata modificata recentemente la terminologia dei disturbi: dalla NAFLD si è passati alla MASLD, malattia epatica associata a disfunzione metabolica (questa condizione prevede almeno un fattore dei 5 rischi cardiometabolici); dalla NASH si è passati alla MASH, Steatoepatite associata a disfunzione metabolica.
Non essendo disponibili terapie farmacologiche specifiche per NAFLD/MASLD e NASH/MASH diventa imprescindibile la dieta e l’attività fisica quotidiana. Necessario modificare stile di vita e abitudini alimentari, mantenere un peso regolare, svolgere un’attività fisica quotidiana.
Completa l’opera dell’intervento nutrizionale il ricorso a nutrienti lipotropi, come Colina ed Inositolo, in grado di mobilitare i grassi dal fegato e contrastarne l’accumulo e le vitamine antiossidanti, in particolare la vitamina E.
Questa vitamina contrasta lo stress ossidativo, che è tra i principali responsabili dell’aggravamento del fegato grasso.
Una formulazione molto indicata per riportare all’equilibrio le funzioni del fegato, favorire la depurazione dell’organismo e combattere la steatosi è Inosima Complex di Promin, compresse a lento rilascio di Inositolo, Colina e vitamina E.
La forma farmaceutica delle compresse a lento rilascio protegge i suoi componenti, che sono principi attivi generalmente alterabili a livello gastrico e ne ottimizza la biodisponibilità al fine di ottenere i migliori risultati terapeutici.
Inosima Complex, in farmacia e sul sito Promin.
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