Quella polverina bianca
Sono stati recentemente condotti alcuni studi atti a chiarire la pulsione alla ricerca del dolce. Un gruppo di ratti da laboratorio è stato sottoposto a una dieta zuccherina per alcuni giorni, mentre a un secondo veniva dato semplice mangime per roditori. Riportato il primo a un’alimentazione di sapore non dolce, i ratti hanno mostrato comportamenti anomali quali tic e aggressività. Posti infine i due gruppi davanti alla scelta tra mangime classico e dolci, si è riscontrato nel primo la ricerca del gusto zuccherino e la seguente riduzione delle anomalie comportamentali come accade in chi fa uso di droghe, mentre il secondo gruppo ha scelto il sapore classico. La scelta zuccherina del primo gruppo di ratti ha cioè consentito agli animali di superare la “crisi di astinenza” che stavano manifestando.
È pomeriggio e si sta studiando, o sera e si attende ricominci il film in pausa pubblicitaria. Si è presi da quella voglia di dolce che spinge inesorabilmente verso la dispensa e le merendine, i cioccolatini, i biscotti; un panino al prosciutto non darebbe la stessa soddisfazione.
Si prende un dolcetto e si torna all’occupazione lasciata, ma ecco tornare quella voglia compulsiva e di nuovo ci si trova davanti al luogo dei dolci. Il comportamento umano non sembra poi così diverso da quello roditore.
Quando dello zucchero viene introdotto nell’organismo si ha una produzione di serotonina. La molecola dona un benessere generale con un immediato miglioramento di umore. Quando però l’organismo attiva una resistenza serotoninica, cioè riduce nel corpo i recettori della molecola registrandone gli afflussi anomali come errori di sistema, le quantità di zucchero prima appaganti non bastano più. I recettori attivi sono meno e serve più zucchero a stimolare la produzione di maggiori quantità di serotonina. Più è il dolce apportato all’organismo, meno i recettori, più il senso di bisogno zuccherino.
Se alcuni esperti ritengono che la cessazione del consumo di dolci sia l’unica soluzione per fermare la spirale della dipendenza da zucchero e affini, altri ritengono sufficiente sceglierli con prudenza, preferendo frutta e zuccheri integrali (come miele e zucchero di canna grezzo), meno problematici poiché a lento assorbimento. Il monito diffuso è comunque quello di fare molta attenzione alla polverina bianca e ai suoi simili per garantirsi lunghi anni di vita sana.