Provata scientificamente la forte componente psichica dell’allergia e dell’asma
Un gruppo di americani asmatici è stato studiato attraverso una particolare procedura, organizzata astutamente “con l’inganno”, per potere capire la valenza psicologica di una sostanza inerte (il placebo) nel trattamento dell’asma (Kemeny ME et al, J Allergy Clin Immun, 2007 Jun;119(6):1375-81. Epub 2007 Apr 23). Lo studio, che è stato pubblicato nei giorni passati ha delle caratteristiche di estremo interesse, sia per come è stato svolto, sia per le considerazioni pratiche che ne derivano.
Il consenso informato è stato parte importante del lavoro: i soggetti infatti sono stati informati dello svolgimento di una ricerca che avrebbe confrontato due farmaci attivi, (cosa non vera, ma conosciuta dal comitato etico della struttura responsabile), e solo alla fine della ricerca le persone hanno firmato un supplemento di consenso che svelava l’inganno. Le persone quindi hanno affrontato lo studio convinte di usare un farmaco attivo.
All’interno dello studio si è anche voluto capire se una spinta motivazionale portata dal medico in modo molto preciso (tempo dedicato, tipo di messaggio, modo di vestirsi, rinforzo psicologico, ed altro ancora in un gruppo, contro sciatteria, scarso tempo dedicato, minimizzazione degli effetti, messaggi dubitativi nell’altro gruppo) fornisse qualche vantaggio.
Alla fine dello studio si è visto che nella prevenzione della crisi asmatica indotta dal test alla metacolina (una particolare procedura utilizzata durante la spirometria), il placebo, cioè il farmaco inerte, aveva una azione netta e precisa, responsabile di circa il 30% dell’effetto. L’azione del placebo era meno intensa di quella del vero farmaco attivo (un beta 2 stimolante) ma aveva comunque una importante azione terapeutica.
Con sorpresa si è visto invece che la spinta motivazionale ha determinato delle risposte poco significative. L’azione più forte è passata attraverso l’icona simbolica della capacità terapeutica, cioè la somministrazione di una qualche sostanza all’organismo.
Una grande parte della risposta terapeutica quindi dipende da una azione sulla parte psicoemotiva della persona, a testimonianza di quello che Eurosalus dice da anni. È bene tenerne conto perchè dimenticarsi di questa parte può determinare insuccessi anche gravi.
E forse, sapendo che qualunque farmaco sperimentato fino ad oggi deve quasi la metà del suo effetto ad una azione mentale (l’effetto placebo appunto), i costosi farmaci antiasmatici meriterebbo di proporsi con maggiore umiltà nel contesto del programma terapeutico, a beneficio di una maggiore autonomia di chi sta seguendo un percorso di guarigione.